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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 5.1887

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Fabretti, Ariodante: Di un documento sulla Zecca di Casale
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https://doi.org/10.11588/diglit.11587#0410

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404

ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

Questo documento palesa inoltre come il marchese di
Monferrato, per la fabbricazione delle monete seguisse il
sistema che dai duchi di Savoia era usato in Piemonte,
cioè quello degli appalti.

Con tale sistema il principe, che batteva moneta, fa-
ceva davanti ad un notaio un contratto col maestro zec-
chiere in cui si stabilivano i diritti e le prestazioni feudali,
quali monete, di qual valore e con quale conio esse si
dovessero fabbricare.

Si fissava inoltre il luogo della zecca e si stabiliva
chi dovesse provvedere gli attrezzi necessari alla fabbri-
cazione, se il principe oppure il maestro zecchiere.

A tutelare la coniazione ed a guarentire che non si
usasse frode, eravi nominato un incaricato chiamato prima
custode, quindi maestro generale della \ecca, e costui
era sempre un gentiluomo che godeva la piena fiducia
del principe.

Eranvi a lui dati dei collaboratori chiamati sopra-
stanti o guardie ed un assaggiatore incaricato di verifi-
care se le monete fossero del giusto peso e titolo e del
conio stabilito.

A quali pene andassero incontro in caso d'infra-
zione agli ordini ricevuti e di quali privilegi godessero
gli operai zecchieri, già feci cenno nella mia citata me-
moria.

Il documento che ora pubblico è copia di un istru-
mento accertante la fabbricazione nella zecca di Casale
di alcune monete, per ordine del marchese Guglielmo II
Paleologo (i), delle quali, come già dissi, alcune furono
illustrate.

(i) Guglielmo 11 Paleologo, 22° Marchese di Monferrato, nacque nel-
l'anno i486; successe a suo padre Bonifacio I nel 1494 nell'età di
 
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