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BULLETTINO
Encolplo di vetro pisciforme.
Il suolo romano, che oggi in tante parti (segnatamente nelle
antiche Esquilie) è in cento modi sconvolto, rende sovente alla
luce insieme ad infiniti cimelii e monumenti scritti, figurati,
costruiti della classica antichità quelli eziandio dei primi secoli
cristiani. Le minuzie, i frammenti, le epigrafi, che nulla hanno
di singolare, non spettano al programma del Bullettino: ciò che
merita di essere qui registrato lo sarà a poco a poco, secondo
che ne avrò notizia e dai legittimi possessori invito o licenza.
Oggi prescelgo un cimelio di indole tanto rara ed in parte singo-
lare, che dovrei forse rinunciare alla pretesa di darne adequata
interpretazione. Ma il sopra lodato mio illustre collega ed
amico p. Luigi Bruzza m'invita e sprona a parlarne. Io dico
del pesciolino di vetro, le cui due facce alla vera grandezza sono
rappresentate nella tavola X n.3,4. Il p. Bruzza Tha teste acqui-
stato; e dicesi rinvenuto entro una tomba coperta di tegoloni
commessi a sesto acuto (a capanna) sulle Esquilie presso s. Maria
Maggiore. Il pesce è di vetro color cenere con pinne e creste
di color rosso e sul dorso lettere a rilievo di candidissimo smalto,
non mai viste in alcun simile cimelio. Internamente è vuoto;
T appicagnolo non è aggiunto, ma fuso insieme col corpo del
pesciolino. Il dotto possessore lo crede perciò encolpio da portare
appeso sul petto, forse con alcuna reliquia o filatterio.
Degli encolpi pisciformi ho toccato nel Bullettino del 1863
p. 38. Non voglio io qui imprendere un trattato intorno al
difficile punto di discernere con qualche certezza quando i pe-
sciolini effigiati in materie diverse, talvolta anche preziose, sieno
veramente tessere cristiane, e quando no \ L' adoperare però
1 Un pesce di cristallo di rocca fu trovato a Pompei nel 1869, Gior-
nale degli scavi di Pompei Seti Ott. 1869 p. 278: intorno ad altri siffatti
pesci trovati in monumenti pagani cf. Cavedoni, Bull, dell1 Ist. di corrisp.
ardi. a. 1846 p. 31.
BULLETTINO
Encolplo di vetro pisciforme.
Il suolo romano, che oggi in tante parti (segnatamente nelle
antiche Esquilie) è in cento modi sconvolto, rende sovente alla
luce insieme ad infiniti cimelii e monumenti scritti, figurati,
costruiti della classica antichità quelli eziandio dei primi secoli
cristiani. Le minuzie, i frammenti, le epigrafi, che nulla hanno
di singolare, non spettano al programma del Bullettino: ciò che
merita di essere qui registrato lo sarà a poco a poco, secondo
che ne avrò notizia e dai legittimi possessori invito o licenza.
Oggi prescelgo un cimelio di indole tanto rara ed in parte singo-
lare, che dovrei forse rinunciare alla pretesa di darne adequata
interpretazione. Ma il sopra lodato mio illustre collega ed
amico p. Luigi Bruzza m'invita e sprona a parlarne. Io dico
del pesciolino di vetro, le cui due facce alla vera grandezza sono
rappresentate nella tavola X n.3,4. Il p. Bruzza Tha teste acqui-
stato; e dicesi rinvenuto entro una tomba coperta di tegoloni
commessi a sesto acuto (a capanna) sulle Esquilie presso s. Maria
Maggiore. Il pesce è di vetro color cenere con pinne e creste
di color rosso e sul dorso lettere a rilievo di candidissimo smalto,
non mai viste in alcun simile cimelio. Internamente è vuoto;
T appicagnolo non è aggiunto, ma fuso insieme col corpo del
pesciolino. Il dotto possessore lo crede perciò encolpio da portare
appeso sul petto, forse con alcuna reliquia o filatterio.
Degli encolpi pisciformi ho toccato nel Bullettino del 1863
p. 38. Non voglio io qui imprendere un trattato intorno al
difficile punto di discernere con qualche certezza quando i pe-
sciolini effigiati in materie diverse, talvolta anche preziose, sieno
veramente tessere cristiane, e quando no \ L' adoperare però
1 Un pesce di cristallo di rocca fu trovato a Pompei nel 1869, Gior-
nale degli scavi di Pompei Seti Ott. 1869 p. 278: intorno ad altri siffatti
pesci trovati in monumenti pagani cf. Cavedoni, Bull, dell1 Ist. di corrisp.
ardi. a. 1846 p. 31.