DOI Heft:
Nr. 4
DOI Artikel:Avvertenza
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DI AKCHEOLOGIA CRISTIANA. 175
AVVERTENZA
Il presente fascicolo cresciuto, come il precedente, oltre la
misura ordinaria, non lascia spazio ad illustrare la gemma ri-
tratta nella tav. X n. 2; riè all' iscrizione, che rimase senza
commento, della tav. Vili n. 1.
La gemma è un'onice della cattedrale di Mosca; ed è stata
illustrata dal eh. sig. prof. Filimonoff nel Monitore della società
delV arte antica russa, dichiarandola appartenuta a Leonzio im-
peratore bizantino dal 696 al 699. Ne ragionerò nel Bullettino
dell'anno 1876.
L'iscrizione appartiene al territorio di Grotta ferrata, parte
del tusculano; le cui memorie cristiane sono state ricco tema
pel mio Bullettino nel 1872. Ora nel!9 insigne monastero di
quel nome per cura dell' illustre mio amico p. Giuseppe Cozza
si viene formando un museo delle locali antichità classiche, cri-
stiane primitive e medievali. Anche di questo museo darò qual-
che notizia nel nuovo anno; e ciò facendo, commenterò la pre-
detta iscrizione. Nel citato discorso sulle cristiane antichità del
Tuscolo, lasciai da parte il cimitero di s. Zotico presso la via
Labicana, promettendone speciale illustrazione. Questo nobile
ufficio ho ceduto ad un giovane archeologo, che ha già comin-
ciato ad adempiere con seria critica, scelta erudizione e accu-
rato discorso T assunto mandato. Io parlo del signor Enrico
Stevenson giuniore, e della dissertazione di lui già in parte
stampata negli Opuscoli letterarii ecc. di Modena diretti dal
eh. sig. cav. Veratti. Quando tornerò siili' argomento delle tu-
scolane antichità, toccherò del cimitero di Zotico e del lavoro
del novello archeologo, che con sicura fiducia al pubblico dei
ti
dotti presento e raccommando.
DI AKCHEOLOGIA CRISTIANA. 175
AVVERTENZA
Il presente fascicolo cresciuto, come il precedente, oltre la
misura ordinaria, non lascia spazio ad illustrare la gemma ri-
tratta nella tav. X n. 2; riè all' iscrizione, che rimase senza
commento, della tav. Vili n. 1.
La gemma è un'onice della cattedrale di Mosca; ed è stata
illustrata dal eh. sig. prof. Filimonoff nel Monitore della società
delV arte antica russa, dichiarandola appartenuta a Leonzio im-
peratore bizantino dal 696 al 699. Ne ragionerò nel Bullettino
dell'anno 1876.
L'iscrizione appartiene al territorio di Grotta ferrata, parte
del tusculano; le cui memorie cristiane sono state ricco tema
pel mio Bullettino nel 1872. Ora nel!9 insigne monastero di
quel nome per cura dell' illustre mio amico p. Giuseppe Cozza
si viene formando un museo delle locali antichità classiche, cri-
stiane primitive e medievali. Anche di questo museo darò qual-
che notizia nel nuovo anno; e ciò facendo, commenterò la pre-
detta iscrizione. Nel citato discorso sulle cristiane antichità del
Tuscolo, lasciai da parte il cimitero di s. Zotico presso la via
Labicana, promettendone speciale illustrazione. Questo nobile
ufficio ho ceduto ad un giovane archeologo, che ha già comin-
ciato ad adempiere con seria critica, scelta erudizione e accu-
rato discorso T assunto mandato. Io parlo del signor Enrico
Stevenson giuniore, e della dissertazione di lui già in parte
stampata negli Opuscoli letterarii ecc. di Modena diretti dal
eh. sig. cav. Veratti. Quando tornerò siili' argomento delle tu-
scolane antichità, toccherò del cimitero di Zotico e del lavoro
del novello archeologo, che con sicura fiducia al pubblico dei
ti
dotti presento e raccommando.