DOI Heft:
Nr. 4
DOI Artikel:Africa: scoperte di insigni storiche epigrafi di martiri di Milevi (Milah), di Sitifi (Setif) e di luogo incerto tra Kalama (Ghelma) e Cirta (Costantina)
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.18568#0171
di archeologia cristiana
171
si legge in due votive epigrafi africane di sacri monumenti \
Ma i titoletti fatti da Fortunato non sono di donari votivi, non
d'un sacro edificio o d'alcuna parte di esso; essi sono semplice
e rozza commemorazione dei nomi dei martiri in quel luogo
sepolti e del giorno del loro natale. Mi sembra adunque, che
(come l'insigne memoria dei martiri deposti in Crucri) questi
titoli sieno della classe dei sepolcrali; fatti appena la pace die
agio e libertà di curare e d'onorare le tombe delle vittime del-
l'ultima persecuzione. Fortunato, se il mio pensiero non erra,
fu contemporaneo dei martiri Matrona, Nivale, Salvio: loro pro-
mise di curarne la sepoltura: quod promisit fecit. E quando il
tempo divenne propizio, con mano inesperta ne scrisse la memoria
su due cippi designanti il posto del venerando sepolcro. Epi-
taffi incisi su cippi furono usitatissimi nei cristiani cimiteri a
fior di terra di alcune province dell'Africa.
Ecco finalmente una quarta non meno preziosa iscrizione
di martiri ignotissimi; il cui calco trasmesso or sono pochi
giorni (il 20 Decembre) da Setif (Sitifi) al eh. sig. dottore Ee-
boud, per cortesia di lui e di Monsig. Kobert mi è stato tosto
comunicato. Essa sarà degno suggello di sì pellegrina collana
di epigrafi martirologiche.
MAETIRIBSANCTISPRoMISSACoLoNICvsINSoNS
SOLVITvoTaSVALaETVSCvMCoNIVGECAEA
hicsitvsesTivsTyshicaTqdecveivsvaa
QVIBENECoN^ESSIVICEEvNTaEMAMALiGNA
PEAEMIAYICToEESCriSTiMEEvEEECoEoNAM
a
Le forme delle lettere strette, oblunghe, alcune congiunte in nesso,
alcune minori, non possono essere rappresentate dalla stampa:
ne darò il fac-simile nel Bullettino del 1876. La lettura però è
1 Héron de Villefosse, 1. c. pag. 82 num. 143: Eenier, Inscr. de l'Al-
gerie num. 1568.
171
si legge in due votive epigrafi africane di sacri monumenti \
Ma i titoletti fatti da Fortunato non sono di donari votivi, non
d'un sacro edificio o d'alcuna parte di esso; essi sono semplice
e rozza commemorazione dei nomi dei martiri in quel luogo
sepolti e del giorno del loro natale. Mi sembra adunque, che
(come l'insigne memoria dei martiri deposti in Crucri) questi
titoli sieno della classe dei sepolcrali; fatti appena la pace die
agio e libertà di curare e d'onorare le tombe delle vittime del-
l'ultima persecuzione. Fortunato, se il mio pensiero non erra,
fu contemporaneo dei martiri Matrona, Nivale, Salvio: loro pro-
mise di curarne la sepoltura: quod promisit fecit. E quando il
tempo divenne propizio, con mano inesperta ne scrisse la memoria
su due cippi designanti il posto del venerando sepolcro. Epi-
taffi incisi su cippi furono usitatissimi nei cristiani cimiteri a
fior di terra di alcune province dell'Africa.
Ecco finalmente una quarta non meno preziosa iscrizione
di martiri ignotissimi; il cui calco trasmesso or sono pochi
giorni (il 20 Decembre) da Setif (Sitifi) al eh. sig. dottore Ee-
boud, per cortesia di lui e di Monsig. Kobert mi è stato tosto
comunicato. Essa sarà degno suggello di sì pellegrina collana
di epigrafi martirologiche.
MAETIRIBSANCTISPRoMISSACoLoNICvsINSoNS
SOLVITvoTaSVALaETVSCvMCoNIVGECAEA
hicsitvsesTivsTyshicaTqdecveivsvaa
QVIBENECoN^ESSIVICEEvNTaEMAMALiGNA
PEAEMIAYICToEESCriSTiMEEvEEECoEoNAM
a
Le forme delle lettere strette, oblunghe, alcune congiunte in nesso,
alcune minori, non possono essere rappresentate dalla stampa:
ne darò il fac-simile nel Bullettino del 1876. La lettura però è
1 Héron de Villefosse, 1. c. pag. 82 num. 143: Eenier, Inscr. de l'Al-
gerie num. 1568.