ARCHEOLOGICA MUNICIPALE.
Ili
Si vede dalla narrazione come all'acume di Cesare non isfug-
gisse la solerzia e la previdenza del servo speculatore, e ravvisato
in lui un ingegno atto a reggere le cose dell'economia, subito" lo
ponesse in quelle, che a lui furono via e grado ad uffici sempre
più grandi, alla libertà e insieme alla fiducia del maggior uomo
che allora vivesse.
Dovendo guadare un fiume, s'era Licinio servito delle pie-
ghe della sua veste per occultare in essa i suoi pugillari. E da
credere che il debitore sperasse , che fossero state dall' acqua
guastate le cere; ma queste non ebbero alterazione, ciò che a
note segnate coli' atramento sarebbe facilmente avvenuto: così
l'uno s'indusse a negare il suo debito, potè l'altro provare il
suo credito.
Il modo che Licinio tenne doveva esser quello comunemente
usato dai romani per aver ad ogni occasione pronti i pugillari,
e 1' ampiezza del romano vestire tornava all'uopo ben più op-
portuna, che non le \ esti servili o barbare.
Era poi questo arnese così proprio ed intimo, quasi depo-
sitario de' fatti e de' pensieri di chi ne faceva uso, che vediamo
essersi notato del nome del possessore, per render facile in ogni
evento il poterlo riavere.
Dobbiamo a questo pugillare la certezza d'un tale costume.
È in esso esternamente inciso a caratteri accuratamente formati
il nomo nel possessivo di Gallieno Concesso, che assumendo il
titolo di uomo chiarissimo, ci si manifesta per senatore :
GALLIENI si vede nell' una delle tavolette : CONCESSI,
V. C, nell'altra.
Ben molte sono state le ricerche da me fatte per avere
alcun lume intorno a questo personaggio. Ma per quanto la mia
diligenza ha potuto, non ho trovato ne in autori antichi, ne in
antichi monumenti memoria alcuna che direttamente a lui si
riferisse. E però questo nome di Gallieno così raramente usato,
che apre per questo stesso un adito alla congettura, che verrò
esponendo.
Ili
Si vede dalla narrazione come all'acume di Cesare non isfug-
gisse la solerzia e la previdenza del servo speculatore, e ravvisato
in lui un ingegno atto a reggere le cose dell'economia, subito" lo
ponesse in quelle, che a lui furono via e grado ad uffici sempre
più grandi, alla libertà e insieme alla fiducia del maggior uomo
che allora vivesse.
Dovendo guadare un fiume, s'era Licinio servito delle pie-
ghe della sua veste per occultare in essa i suoi pugillari. E da
credere che il debitore sperasse , che fossero state dall' acqua
guastate le cere; ma queste non ebbero alterazione, ciò che a
note segnate coli' atramento sarebbe facilmente avvenuto: così
l'uno s'indusse a negare il suo debito, potè l'altro provare il
suo credito.
Il modo che Licinio tenne doveva esser quello comunemente
usato dai romani per aver ad ogni occasione pronti i pugillari,
e 1' ampiezza del romano vestire tornava all'uopo ben più op-
portuna, che non le \ esti servili o barbare.
Era poi questo arnese così proprio ed intimo, quasi depo-
sitario de' fatti e de' pensieri di chi ne faceva uso, che vediamo
essersi notato del nome del possessore, per render facile in ogni
evento il poterlo riavere.
Dobbiamo a questo pugillare la certezza d'un tale costume.
È in esso esternamente inciso a caratteri accuratamente formati
il nomo nel possessivo di Gallieno Concesso, che assumendo il
titolo di uomo chiarissimo, ci si manifesta per senatore :
GALLIENI si vede nell' una delle tavolette : CONCESSI,
V. C, nell'altra.
Ben molte sono state le ricerche da me fatte per avere
alcun lume intorno a questo personaggio. Ma per quanto la mia
diligenza ha potuto, non ho trovato ne in autori antichi, ne in
antichi monumenti memoria alcuna che direttamente a lui si
riferisse. E però questo nome di Gallieno così raramente usato,
che apre per questo stesso un adito alla congettura, che verrò
esponendo.