ARCHEOLOGICA MUNICIPALE.
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punto quella seconda, che fu detta: Castra nova Severiana1. L'e-
difizio assai vasto, reso libero in parte dalle terre in sùll'Esqutli-
no, rispondente, come già dissi nella nota prima del presente deca-
de, all'angolo formato dall'incontrarsi della via labicana e della
merulana, si riconobbe formato da un seguito di celle, alcuna delle
quali con la volta, che avevano le mura d'opera laterizia. Si succe-
devano l'una all'altra appunto come sono quelle del quartiere
della villa Adriana di Tivoli, e, come quelle, ebbero comuni-
cazione dall'una all'altra col mezzo di un impalcato esterno.
Ne pongo qui solamente questo cenno; che tanto basta all'attua-
le mio intento. La scoperta, in quanto si lega alla topografìa
dell'antica città, troverà suo luogo e avrà ogni opportuna chia-
rezza nella grande pianta, che si sta formando a cura della
nostra Commissione archeologica e col favore del Municipio:
lavoro ch'è per presentare alfine quell'accurata icnografia della
città antica, che soddisfar possa alle investigazioni dei dotti,
e dar norma a seri studi intorno ad argomento sì rilevante.
Osservabile è nell'epigrafe che M. Ulpio dica se stesso
aeditimus e non aedituus. Questa forma della parola, che durò
forse nel discorso volgare anche quando si scriveva dai più culti
aedituus, ha per se la preferenza dei grammatici-antichi, inco-
minciando dal dottissimo Marco Varrone. Reca anzi maraviglia
il vedere com'essi iracondamente condannino l'una voce a con-
fronto dell'altra, quasi li movesse a sdegno cosa di grande
momento. Aeditimus, essi dichiarano, è l'originale voce ed in-
corrotta: l'altra, Aedituus, venne trovata da una nuova vanità;
anzi è una menzognera usurpazione 2. Tanto aspramente si
governavano le questioni delle parole !
1 Avellino Opusc. Napoli 1836 voi. Ili e. 173 a 214. Nel diploma mi-
litare di Severo Alessandro è memoria degli: Equiles qui inter singulares
militaverunl CASTRIS NOVIS SEVERIANIS. C. F. Marini, Atti degli Ar-
vali a c. 549, 550. Per i castra priora si vegga il Fabretti Inscr. Dom.
p. 284 e 388, Kellerman, Vigili n. 225.
- Varrò de L. L. VII. e VIII 2. 33. scrisse: aeditimus e non aedituus
esser da tener per propria forma di quella voce: quod alterum sii a recenti
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punto quella seconda, che fu detta: Castra nova Severiana1. L'e-
difizio assai vasto, reso libero in parte dalle terre in sùll'Esqutli-
no, rispondente, come già dissi nella nota prima del presente deca-
de, all'angolo formato dall'incontrarsi della via labicana e della
merulana, si riconobbe formato da un seguito di celle, alcuna delle
quali con la volta, che avevano le mura d'opera laterizia. Si succe-
devano l'una all'altra appunto come sono quelle del quartiere
della villa Adriana di Tivoli, e, come quelle, ebbero comuni-
cazione dall'una all'altra col mezzo di un impalcato esterno.
Ne pongo qui solamente questo cenno; che tanto basta all'attua-
le mio intento. La scoperta, in quanto si lega alla topografìa
dell'antica città, troverà suo luogo e avrà ogni opportuna chia-
rezza nella grande pianta, che si sta formando a cura della
nostra Commissione archeologica e col favore del Municipio:
lavoro ch'è per presentare alfine quell'accurata icnografia della
città antica, che soddisfar possa alle investigazioni dei dotti,
e dar norma a seri studi intorno ad argomento sì rilevante.
Osservabile è nell'epigrafe che M. Ulpio dica se stesso
aeditimus e non aedituus. Questa forma della parola, che durò
forse nel discorso volgare anche quando si scriveva dai più culti
aedituus, ha per se la preferenza dei grammatici-antichi, inco-
minciando dal dottissimo Marco Varrone. Reca anzi maraviglia
il vedere com'essi iracondamente condannino l'una voce a con-
fronto dell'altra, quasi li movesse a sdegno cosa di grande
momento. Aeditimus, essi dichiarano, è l'originale voce ed in-
corrotta: l'altra, Aedituus, venne trovata da una nuova vanità;
anzi è una menzognera usurpazione 2. Tanto aspramente si
governavano le questioni delle parole !
1 Avellino Opusc. Napoli 1836 voi. Ili e. 173 a 214. Nel diploma mi-
litare di Severo Alessandro è memoria degli: Equiles qui inter singulares
militaverunl CASTRIS NOVIS SEVERIANIS. C. F. Marini, Atti degli Ar-
vali a c. 549, 550. Per i castra priora si vegga il Fabretti Inscr. Dom.
p. 284 e 388, Kellerman, Vigili n. 225.
- Varrò de L. L. VII. e VIII 2. 33. scrisse: aeditimus e non aedituus
esser da tener per propria forma di quella voce: quod alterum sii a recenti