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FOLLETTINO DELLA COMMISSIONE
La statua è di marmo pentelico , e misura, compresa la
pianta, la quale è di restauro, m. 1.82. Se la figura stesse
eretta, aggi ugnerebbe l'altezza di m. 1.91.
Eappresenta dunque l'eroe, in atto di combattere con tutto
10 sforzo della persona. Colla gamba sinistra portata innanzi e
piegata, e colla gamba destra puntata in dietro e protesa, egli
incurva il torace, girandolo a dritta, per vibrare con più vee-
menza dalla parte opposta quel colpo di clava, cui accenna la
mossa del braccio dritto, rimasto monco del polso e della mano.
11 braccio sinistro, ora perduto fino all' attaccatura della spalla,
ora certamente «avvolto nella spoglia leonina, e stava sollevato e
disteso, per difesa della persona, e forse ad un tempo per affer-
rar l'avversario, già vicino a cadere sotto le percosse tremende
del figlio invitto di Giove : su questo avversario egli porta, dalla
fronte corrugata, uno sguardo fisso e minaccioso.
Belle sono le proporzioni della erculea figura, coni' è bella
e singolare la bravura e prontezza del movimento ; il torace
girato maestrevolmente fa risaltare con viva naturalezza il
giuoco dei muscoli e delle ossa : 1' attaccatura del braccio si-
nistro, e ciò che rimane del dritto, coi muscoli gonfi e risen-
titi per 1' azione violenta, rivelano la mano e 1' ingegno di un
maestro eccellente. Bella e di molta finezza è ancora la testa.
Due sono specialmente le imprese che il figlio di Al-
cmena operò con la clava, secondo la testimonianza dei monu-
menti;'cioè a dire, la uccisione di Gerione, e la *pugna coi
cavalli di Diomede 3: avvegnaché tal fiata ei si vegga domar
soggetta: il che certamente dovea contribuire a rendere men felice la ripro-
duzione fotografica. Non ostante questo, ho creduto che gl'intendenti ame-
rebbero meglio di averla sott'occhio quale ella è, anziché alterata più o meno
da un disegna, per quanto da mano perita potesse essere fedelmente condotto.
a Io non conosco se non che qualche moneta, che si citerà più sotto,
ed una tazza di terra cotta, pubblicata dal eh. sig. dott. Kfiigmann, in cui
Ercole sia rappresentato in atto di strangolare, o di tenere afferrato con
ambe le mani un cavallo di Diomede (Ann. dell'Ist. di C. A. 1864, tav. d'agg. Q).
FOLLETTINO DELLA COMMISSIONE
La statua è di marmo pentelico , e misura, compresa la
pianta, la quale è di restauro, m. 1.82. Se la figura stesse
eretta, aggi ugnerebbe l'altezza di m. 1.91.
Eappresenta dunque l'eroe, in atto di combattere con tutto
10 sforzo della persona. Colla gamba sinistra portata innanzi e
piegata, e colla gamba destra puntata in dietro e protesa, egli
incurva il torace, girandolo a dritta, per vibrare con più vee-
menza dalla parte opposta quel colpo di clava, cui accenna la
mossa del braccio dritto, rimasto monco del polso e della mano.
11 braccio sinistro, ora perduto fino all' attaccatura della spalla,
ora certamente «avvolto nella spoglia leonina, e stava sollevato e
disteso, per difesa della persona, e forse ad un tempo per affer-
rar l'avversario, già vicino a cadere sotto le percosse tremende
del figlio invitto di Giove : su questo avversario egli porta, dalla
fronte corrugata, uno sguardo fisso e minaccioso.
Belle sono le proporzioni della erculea figura, coni' è bella
e singolare la bravura e prontezza del movimento ; il torace
girato maestrevolmente fa risaltare con viva naturalezza il
giuoco dei muscoli e delle ossa : 1' attaccatura del braccio si-
nistro, e ciò che rimane del dritto, coi muscoli gonfi e risen-
titi per 1' azione violenta, rivelano la mano e 1' ingegno di un
maestro eccellente. Bella e di molta finezza è ancora la testa.
Due sono specialmente le imprese che il figlio di Al-
cmena operò con la clava, secondo la testimonianza dei monu-
menti;'cioè a dire, la uccisione di Gerione, e la *pugna coi
cavalli di Diomede 3: avvegnaché tal fiata ei si vegga domar
soggetta: il che certamente dovea contribuire a rendere men felice la ripro-
duzione fotografica. Non ostante questo, ho creduto che gl'intendenti ame-
rebbero meglio di averla sott'occhio quale ella è, anziché alterata più o meno
da un disegna, per quanto da mano perita potesse essere fedelmente condotto.
a Io non conosco se non che qualche moneta, che si citerà più sotto,
ed una tazza di terra cotta, pubblicata dal eh. sig. dott. Kfiigmann, in cui
Ercole sia rappresentato in atto di strangolare, o di tenere afferrato con
ambe le mani un cavallo di Diomede (Ann. dell'Ist. di C. A. 1864, tav. d'agg. Q).