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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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Gatti, Giuseppe: Di un nouvo frammento degli atti arvalici
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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0132
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ìis

Di un nuovo frammento decjlì atti avvalici

gli atti di quel sacerdotale collegio fino ai tempi in circa dei
primi Antonini furono incisi sull'imbasamento medesimo del tem-
pio ; poi, mancato quivi lo spazio, furono continuati ad incidere
su tavole marmoree diverse nelle altre edicole degli Arvali ed
anche sui sedili nel bosco : così il eh. de Kossi ne inferì, che
prime ad esser disperse, mutilate, adoperate dai Cristiani come
materiali per chiudere sepolcri, dovettero essere le tavole dell'età
posteriore ai primi Antonini ; ultime le affisse alle pareti del
tempio che le leggi vollero conservato (').

In fatti il massimo numero dei frammenti marmorei, con-
tenenti i fasti degli Arvali dal loro principio sino ai tempi di
Antonino Pio, proviene dal luogo medesimo degli arvalici monu-
menti ; ed anzi un certo numero di essi e l'intiera tavola degli
anni 58-60 furono ritrovati precisamente attorno al rudere del
tempio rotondo, che era il sito originario del loro collocamento.
Tre sole tavole spettanti agli annali più antichi, e quindi incisi
sul tempio medesimo, vennero in luce nello scorso secolo dal-
l'Esquilino e dalla villa Negroni. Ma il de Rossi ha insegnato,
che un grande cimitero cristiano si svolse in quell'area dopo la
guerra gotica, nella seconda metà del secolo sesto ; ed a questo
tardo tempo conviene la trasmigrazione del ricordato gruppo di
tavole arvaliche dalla via portueuse all'Esquilino (-'). Le quali
osservazioni c'invitano a conchiudere, che anche il frammento
testò ritornato all'aperto nel cimitero cristiano della via Flami-
nia, riferendosi, siccome vedremo, agli anni 20 e 21 dell'era
nostra, non fu colà trasportato prima del secolo quinto inoltrato, o
del sesto. Imperocché esso è parte di quei fasti, che furono in-
cisi sull'imbasamento del tempio arvalico ; e questo, a tenore
delle leggi, non potè ricevere danni e restò intatto durante il
secolo quarto ed anche nei primordii del quinto.

(') Roma sott. 1. c. V. anello Bull. d. Istit. 1855 p. 54 ; Bull, di
arch. crist. 11. ce; Henzen, Ada fr. Arval. p. XXV.
(2) Roma sott. HI p. 557, 696.
 
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