LA COLONNA TKAIANA E LE SUE ADIACENZE
NEI SECOLI XVI e XVII
Fino al pontificato di Paolo III la colonna traiana rimase
chiusa fra le costruzioni medioevali, che vi si erano avvicinate
ed alcune anche addossate. Il Farnese fece per il primo sba-
razzare la colonna e le suo adiacenze dalle dette fabbriche (1),
demolendo l'annessa chiesa parrocchiale con cemeterio di s. Nic-
colò de Columna, delle cui vicende scrisse l'Adinolfi (2), ed ab-
battendo alcune case di private persone. Fra queste vi fu quella
di Vincenzo della Vetera, che si trovava « prope Columnam Tra-
janam ». Al Della Vetera, per compenso della distrutta sua
casa, fu concesso da Paolo III l'officio di custode della colonna
medesima con il salario mensile di quattro ducati. Il Breve di
tale concessione, dato agli 11 di aprile 1546, da me ritrovato
nell'Archivio Vaticano (3), ci fa conoscere che detti lavori di
demolizione vennero eseguiti per ordine dei maestri delle strade
sulla fine dell'anno 1545 o sui primi del 1546, dicendosi in
esso : « mensibus elapsis, propter demolìtionem domus tue ».
Dal medesimo Breve emergono le ragioni, almeno alcune, di
tali lavori d'allargamento intorno alla colonna, cioè : « ad pro-
videndum quod dieta columna, immunditiis et spurcitiis non
fedaretur, sed munda conservetur ».
La concessione papale al Della Vetera è redatta in termini
precisi, cioè che, oltre il detto officio, non poteva venire mole-
v1) Nibby, Roma antica, II, pag. 218.
(2) Roma nell'età di mezzo, I, 28.
(3) Vedi documento n. I.
NEI SECOLI XVI e XVII
Fino al pontificato di Paolo III la colonna traiana rimase
chiusa fra le costruzioni medioevali, che vi si erano avvicinate
ed alcune anche addossate. Il Farnese fece per il primo sba-
razzare la colonna e le suo adiacenze dalle dette fabbriche (1),
demolendo l'annessa chiesa parrocchiale con cemeterio di s. Nic-
colò de Columna, delle cui vicende scrisse l'Adinolfi (2), ed ab-
battendo alcune case di private persone. Fra queste vi fu quella
di Vincenzo della Vetera, che si trovava « prope Columnam Tra-
janam ». Al Della Vetera, per compenso della distrutta sua
casa, fu concesso da Paolo III l'officio di custode della colonna
medesima con il salario mensile di quattro ducati. Il Breve di
tale concessione, dato agli 11 di aprile 1546, da me ritrovato
nell'Archivio Vaticano (3), ci fa conoscere che detti lavori di
demolizione vennero eseguiti per ordine dei maestri delle strade
sulla fine dell'anno 1545 o sui primi del 1546, dicendosi in
esso : « mensibus elapsis, propter demolìtionem domus tue ».
Dal medesimo Breve emergono le ragioni, almeno alcune, di
tali lavori d'allargamento intorno alla colonna, cioè : « ad pro-
videndum quod dieta columna, immunditiis et spurcitiis non
fedaretur, sed munda conservetur ».
La concessione papale al Della Vetera è redatta in termini
precisi, cioè che, oltre il detto officio, non poteva venire mole-
v1) Nibby, Roma antica, II, pag. 218.
(2) Roma nell'età di mezzo, I, 28.
(3) Vedi documento n. I.