BREVE NOTIZIA SULLA SCOPERTA
DI UNA IMPORTANTE ISCRIZIONE ARVALICA
È noto, ai nostri lettori, che pochi anni or sono scavandosi,
a cura del Ministero della pubblica istruzione, sotto la chiesa
medioevale di S. Grisogono in Trastevere, si rinvennero cospicui
avanzi della primitiva basilica dedicata a quel martire ; e che
fra le pietre, adoperate come materiale in quell'edificio, nella
età di mezzo, si ricuperarono alcune antiche sculture ed alcune
antiche iscrizioni pagane (').
Eseguendosi nell'autunno del 1914 alcuni lavori di sistema-
zione in quel sotterraneo, gli operai estrassero dal pavimento al-
cune pietre, e fra queste una lastra di marmo frammentata, larga
alla base m. 0,60, dell'altezza massima di m. 0,50 e dello spes-
sore di m. 0,06, mancante però della parte superiore e della
parte destra. Quel marmo fu trasportato nell'Ufficio regionale dei
monumenti, dove il prof. A. Mùnoz, insieme col quale io mi ero
sempre occupato di quello scavo, ebbe la cortesia di mostrar-
melo, lo vi riconobbi subito una tavola arvalica, e ne feci poi
con molta pazienza una trascrizione che presentò non poche dif-
ficoltà per la pessima grafia del testo e per le molte abbrevia-
zioni, per i frequenti nessi e per la strana deformazione di al-
cune lettere. Eseguito questo lavoro, ne riferii al chino coirmi.
Barnabei direttore delle Notizie degli scavi che accettò gentil-
mente di pubblicare in quel periodico una mia illustrazione del
nuovo testo epigrafico.
(') Ved. Or. Maniconi, in Nuovo Bullettino di archeologia cristiana,
àn. 1911, pa^rg. 5-21, tavv. I-VII.
DI UNA IMPORTANTE ISCRIZIONE ARVALICA
È noto, ai nostri lettori, che pochi anni or sono scavandosi,
a cura del Ministero della pubblica istruzione, sotto la chiesa
medioevale di S. Grisogono in Trastevere, si rinvennero cospicui
avanzi della primitiva basilica dedicata a quel martire ; e che
fra le pietre, adoperate come materiale in quell'edificio, nella
età di mezzo, si ricuperarono alcune antiche sculture ed alcune
antiche iscrizioni pagane (').
Eseguendosi nell'autunno del 1914 alcuni lavori di sistema-
zione in quel sotterraneo, gli operai estrassero dal pavimento al-
cune pietre, e fra queste una lastra di marmo frammentata, larga
alla base m. 0,60, dell'altezza massima di m. 0,50 e dello spes-
sore di m. 0,06, mancante però della parte superiore e della
parte destra. Quel marmo fu trasportato nell'Ufficio regionale dei
monumenti, dove il prof. A. Mùnoz, insieme col quale io mi ero
sempre occupato di quello scavo, ebbe la cortesia di mostrar-
melo, lo vi riconobbi subito una tavola arvalica, e ne feci poi
con molta pazienza una trascrizione che presentò non poche dif-
ficoltà per la pessima grafia del testo e per le molte abbrevia-
zioni, per i frequenti nessi e per la strana deformazione di al-
cune lettere. Eseguito questo lavoro, ne riferii al chino coirmi.
Barnabei direttore delle Notizie degli scavi che accettò gentil-
mente di pubblicare in quel periodico una mia illustrazione del
nuovo testo epigrafico.
(') Ved. Or. Maniconi, in Nuovo Bullettino di archeologia cristiana,
àn. 1911, pa^rg. 5-21, tavv. I-VII.