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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 42.1915

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Schneider Graziosi, Giorgio: La " domus Theodorae" sull'Aventino: (Nota di topografia romana medioevale)
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https://doi.org/10.11588/diglit.14884#0338
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334

La " domus Theodorae » sull'Aventino

La prima memoria di una casa aventinense di questa no-
bile famiglia ci è data dalla Destructio monasterii Farfensis,.
nel principio del secolo XI, secondo il Gregorovius ; ma la men-
zione che vi si legge deve riferirsi al principio del secolo X.
Da questo documento risulta, con ogni certezza, che il potente
Alberico II, figlio della prima Marozia, nell'anno 939 (l) donava
al monaco Odone, introduttore della regola di Cluny nei mona-
steri italiani, il suo palazzo dell'Aventino, in vicinanza della
chiesa dei ss. Alessio e Bonifacio, perchè vi collocasse un mo-
nastero; e fu così che sorse il convento di s. Maria, monumento
di quel romano illustre, che ancor oggi esiste sull'Aventino ed
è sede del priorato di Malta: « Suamque domum propriam
ubi ipse natus est Rome, positarn in Aventino monte, concessit
ad monasterium construendum, quod usque ad presens stare
videtur in honore sancte Marie (2).

Questo passo della Destructio monasterii Farfensis, posto
a confronto con la nuova iscrizione di s. Sabina, ci mostra che
la casa dove Alberico II nacque da Marozia era di proprietà
materna, se la di lei madre Teodora I la restaurò e la chiamò
genitricis domus; dunque quel palazzo dell'Aventino non deve
chiamarsi dal nome di Alberico, che lo ereditò dalla madre
Marozia, ma fu dell'ava materna Teodora I. Inoltre sappiamo

cito anche un Tneophilactus consul et dux, ricordato ai 7 settembre 927 in,
un documento sublacense (Reg. Subì., pag. 105), e un Theophilactus emi-
nentissimus consul et dux che si sottoscrisse in un documento del 961
[cfr. Fedele, op. cit., voi. XXXIII (1910), pag. 210, nota 6],

(') Alberico II tenne il governo di Roma per 22 anni, dal 932 al
954, e fu devoto fautore della riforma cluniacense. Egli nacque prima
del 915, tra gli anni 904-911, sotto il pontificato di Sergio III [cfr. Fedele,
op. cit., voi. XXXni (1910), pag. 217].

(2) Cfr. U. Balzani, Il Chronicon farfense di Gregorio di Catino, in
Fonti per la storia d'Italia, a cura dell'Istituto storico italiano, voi. I,.
Roma 1903, pp. 39"—401-2; Gregorovius, op. cit, II, pp. 17, 28 (nota 27).
Cfr. anche voi. I, pag. 886. Il Muratori (Antiguitates italicae medii aevi,
tomo VI, col. 279, E) dà la erronea lezione: ubi esse notus est.
 
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