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nel Museo Nazionale delle Terme

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seopadeo e certamente si rivelano anche ai nostri ocelli molti
caratteri d> questa scultura: l'asimmetria, il movimento della
figura, il minio pittorico di rendere la chioma, la profondità
dello sguardo : pine, nella forma desili occhi e nel modo con cui
sono eseguite le sopracciglia, la testa ricorda piuttosto la scinda
argivo-sicionia, che sembra suggestionò in un certo periodo l'arte
scopadea, nella trattazione del corpo E probabile che ap-
punto in quel periodo sia stato scolpito JHerakles di Sidone.

La chioma, resa collo scalpello, e non col trapano, la super-
ficie liscia del volto, l'eclettismo della figura la fanno ritenere
opera greca.

Molto più della precedente si avvicina all'Herakles diGen-
zano - se pure qui si tratta di Herakles o non piuttosto di un
atleta vincitore idealizzato, cinto di corona. L'inesattezza della
copia non ci permette poi di determinare se si tratti di copia
da un originale di Scopa o da opera ispirata da lui - che, se è
vera la prima ipotesi, questa è alquanto lontana dall'originale -
sebbene non manchi di interesse, di ispirazione e di grande
venustà.

Testa C (2)

La testa C, ora nella sala XI del Museo, fu trovata come
informa la Guida (3) al Palatino, ma dove precisamente, non è
possibile sapere.

È più grande del vero, molto corrosa, in marmo greco. È
lavorata con molta franchezza, e le masse dei capelli sono ben
diposte e ben riprese ; la fronte è bassa, avvallata, gli occhi pro-
fondi, le labbra semiaperte, il mento a fossette, le orecchie pic-
cole, il collo fatto non per l'inserzione. Quindi la testa appartenne
a statua monolitica. Si notano varie rotture superficiali nel

(') Cbllìgnon, op. cit., pag. 33.

(2) Kg) 3.

(3) Paribeni, op. cit., pag. 158, n. 507.


 
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