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l'uri statua di Murila iielìn cosà delle Vestali

che corrispondeva all'ingrosso al tipo oramai fissato eli Nunia, va-
riando l'originale solo in qualche dettaglio per avvicinarlo meglio
al tipo iconografico tradizionale, prineipalissima l'acconciatura
a frangia. È molto improbabile infatti che chi modellò la statua
del Campidoglio nel III sec. av. Cr., pur avendo forse l'intenzione
specifica di fare un'opera arcaizzante, ricorresse alla copia quasi
meccanica di un'opera greca. Nella statua della casa delle Vestati
n abbiamo dunque una copia di quella del Campidoglio, ma
una variante molto libera, quale poteva farla uno scultore dise-
cond'ordine del II sec. d. Cr., abituato alla preparazione in serie
di statue iconiche e alla copia delle opere dell'arte classica.

Siamo ben lontani dalle meravigliose collane di ritratti fit-
tizi di poeti o di filosofi create dagli scultori ellenistici, ma tutta-
via la grandiosità insita nella figura togata e la scelta, per la testa,
di un tipo severo e grandioso, hanno permesso allo scultore romano
di mantenere alla figura quell'aspetto « veramente regale » che Dio-
nigi d'Alicarnasso (II, 58) aveva ammirato nella statua del Cam-
pidoglio.

Così ci sfugge la possibilità di avere un saggio preciso della,
serie di ritratti fittizi dei re, che i romani avevano collocato sul
Campidoglio fra il IV e il III sec. av. Cr. e che per l'età in cui fu
fcta avrebbe notevole importanza nella storia dell'arte e del ri-
tratto presso gli etruschi e presso i romani. Ad ogni modo con-
quistiamo una prima sicura immagine statuaria di uno dei re, quale
i romani amavano supporta e la statua quasi dimenticata nel-
l'atrio delle Vestali riprende tutto il suo alto significato originario,
rappresentando anche ai nostri occhi il leggendario patrono del
suggestivo recinto.

Carlo Anti.
 
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