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Antonio Héron de Ville fosse
Vfllefosse di aver rinvenuta là soluzione dell'interessante problema
in una lotterà dell'insigne archeologo Claudio Nicolò Fai>ri de Peiresc
(1580-4637) francese di nascita, ma italiano di origine (*). Come
a tutti è noto, il Peiresc, oltre che archeologo era appas'sipnato
raccoglitore di svariati bggetti. Libri, quadri, statue, piante, animali
rari, strumenti scientifici, monete, iscrizioni, costituivano interesse
per lui e tutto egli raccoglieva nel suo museo di Aix. Ebbe corri-
spondenza con tutti i dotti di Europa del suo tempo e le sue lettere,
non ancora interamente pubblicate, formano Ormai sette volumi.
Orbene, in una lettera diretta a suo fratello Palamede, signore di
Vallavez, il 29 ottobre 1625, il Peiresc narra una visita da lui rice-
vuta nel momento stesso in cui il loro padre moriva dopo lunga
e penosa malattia. La visita era quella del cardinale legato Fran-
cesco Barberini, nipote di Urbano Vili, che il Pontefice aveva
inviato in Francia, come àrbitro in una querela sorta fra la Francia
e la Spagna a proposito della Valtellina. Peiresc invitò a pranzo il
cardinale e il suo seguita, e dopo il pranzo, l'ospite volle visitare
(riproduco qui le parole precise della lettera del Peiresc) « mori
estùde et s'y entretint assez lortgtemps : il print plaislr de voir
un bas-relief d'ivoire antique lequel j'avois recouvré depuis péti,
oii estoit représenté l'empereur Heraelius à cheval, avoc des con-
tòrti^ oii il estoit portant une croix et son filz Constantin pòrtarit
une victoire et plusieiu's province* captives au dessoubs... Je le luy
donnày eh partant ; il fict grande difficulté de l'accepter, et puis
MT Aléandre (2) se chargea de luy porter dans sa littiere ; il a
(>) Un suo antenato Ugo Kabri di fisa, al ritorno.(Idia spennila Crociata
nella (piale aveva seguito S. Luigi, si stabili nella Provenza e i suoi discen-
denti fecero parte della nobiltà di quella provincia. Sul Peiresc e il suo car-
teggio, v. i pregevoli articoli di Emanuele de Broglia, nel Córrespondant 18H3,
I, p. 151. 542; e di Emilio Michel, nella lieoue des deux Mondes 1900,
voi. 158, pp. 370- 410.
(2.) Girolamo Aleandro. insigne erudito, era segretario del cardinal Bar-
berini.
Antonio Héron de Ville fosse
Vfllefosse di aver rinvenuta là soluzione dell'interessante problema
in una lotterà dell'insigne archeologo Claudio Nicolò Fai>ri de Peiresc
(1580-4637) francese di nascita, ma italiano di origine (*). Come
a tutti è noto, il Peiresc, oltre che archeologo era appas'sipnato
raccoglitore di svariati bggetti. Libri, quadri, statue, piante, animali
rari, strumenti scientifici, monete, iscrizioni, costituivano interesse
per lui e tutto egli raccoglieva nel suo museo di Aix. Ebbe corri-
spondenza con tutti i dotti di Europa del suo tempo e le sue lettere,
non ancora interamente pubblicate, formano Ormai sette volumi.
Orbene, in una lettera diretta a suo fratello Palamede, signore di
Vallavez, il 29 ottobre 1625, il Peiresc narra una visita da lui rice-
vuta nel momento stesso in cui il loro padre moriva dopo lunga
e penosa malattia. La visita era quella del cardinale legato Fran-
cesco Barberini, nipote di Urbano Vili, che il Pontefice aveva
inviato in Francia, come àrbitro in una querela sorta fra la Francia
e la Spagna a proposito della Valtellina. Peiresc invitò a pranzo il
cardinale e il suo seguita, e dopo il pranzo, l'ospite volle visitare
(riproduco qui le parole precise della lettera del Peiresc) « mori
estùde et s'y entretint assez lortgtemps : il print plaislr de voir
un bas-relief d'ivoire antique lequel j'avois recouvré depuis péti,
oii estoit représenté l'empereur Heraelius à cheval, avoc des con-
tòrti^ oii il estoit portant une croix et son filz Constantin pòrtarit
une victoire et plusieiu's province* captives au dessoubs... Je le luy
donnày eh partant ; il fict grande difficulté de l'accepter, et puis
MT Aléandre (2) se chargea de luy porter dans sa littiere ; il a
(>) Un suo antenato Ugo Kabri di fisa, al ritorno.(Idia spennila Crociata
nella (piale aveva seguito S. Luigi, si stabili nella Provenza e i suoi discen-
denti fecero parte della nobiltà di quella provincia. Sul Peiresc e il suo car-
teggio, v. i pregevoli articoli di Emanuele de Broglia, nel Córrespondant 18H3,
I, p. 151. 542; e di Emilio Michel, nella lieoue des deux Mondes 1900,
voi. 158, pp. 370- 410.
(2.) Girolamo Aleandro. insigne erudito, era segretario del cardinal Bar-
berini.