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NOTE TOPOGRAFICHE
INTORNO ALLE ANTICHE VILLE SUBURBANE

11 Suburbio di Roma (1).

Nove volte su dieci, quando si inizia nella nostra campagna
un movimento di terra, sia pure per costruire una fontana, piantare
un albero, tracciare una fogna, ci si imbatte in ruderi antichi :
se si seguita l'esplorazione si vede che i ruderi si estendono, si ra-
mificano, si allargano con nuovi fabbricati, distinti, o per meglio
dire riuniti, con strade, con cortili, non di rado con portici. Appare
così una villa, anzi un complesso di ville, in cui l'uomo ha lasciato
per secoli le orme di una vita forte e laboriosa. E se l'esplorazione
continuasse ancora, si vedrebbe che le rovine sono senza fine, e ci
conducono, quasi senza interruzione, fino alla prima città cui faceva
capo la via, fondendosi quasi con essa.

Le necessarie pause, che si trovano, non sono indizio di man-
canza di vita, ma rappresentano i polmoni per cui tutta quella gente
respirava ; rappresentano il terreno coltivato, dal quale il romano
frugale ricavava, al dire di Cicerone e di Pinio (2), gran parte del
suo vitto giornaliero, fino a poter supplire le carni bovine e suine ;

(') Questo capitolo introduttivo alle « Note topografiche intorno alle
antiche ville suourbane » è stato letto come prolusione al corso libero di
Topografia Romana, nella R. Università di Roma, il 23 gennaio 1924.

(2) Cic, De senect. 16; Plin., Nat. hot. XIX, 50; efr. De Ruggiero.
Dizion. Epigraf. Ili, p. 1028 (hprtus).
 
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