Contribuii allo studio del cimitero di Perniano ecc.
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Senza discutere sulla veracità o meno di queste notizie che
dipendono dagli atti, occorrerà parlare di questi senz'altro.
Non voglio io fare, riguardo a tutti questi martiri, uno studio
speciale, essendo già stati essi studiati da valenti agiografi, ma
cercherò invece di riassumere tutto ciò che dagli studiosi di que-
sta materia è stato detto riguardo a questi martiri stessi.
Secondo gli atti, Abdon e Sennen sarebbero stati « subreguli »
della Persia e sarebbero stati portati a Roma da Decio, che allora
combatteva in Oriente. Entra anche in scena un prefetto di Roma,
Valeriane, che cerca di farli abiurare : i martiri resistono e ven-
gono uccisi dai gladiatori « iuxta amphiteatrum » dopo esservi
stati esposti alle belve.
Parlando in generale degli atti, l'AUard^) dice: «Disgrazia-
tamente i loro atti non hanno valore: i pochi tratti antichi, che ci
sono, si trovano anche in un gran numero di altri documenti
martirologici dai quali il compilatore potè imitarli ».
1 Bollandisti, nel tomo VII, di luglio, trattano a lungo della
veracità di questi atti: quanto alle loro discussioni, le riassumerò
insieme con quelle degli autori moderni, quando tratterò delle
singole parti degli atti stessi.
Intanto è stato già osservato che è inverosimile che Decio
li abbia portati dall'Oriente, in quanto che questo imperatore
mai vi combattè. Secondo il Xorisio (ved. Ada samctorum, luglio,
tom. VII), da Sesto Rufo e da Eutropio si può ricavare che Decio
non combattè in Oriente e che fu sempre a Roma : solamente si
mosse per andare a combattere contro Prisco e i suoi fautori
(i Goti) ed è in questa spedizione che trovò la morte.
E un tale errore, prosegue il Xorisio, si ritrova anche riguardo
a Sisto e a Lorenzo che si dicono martirizzati sotto Decio, mentre
lo furono sotto Valeriane 1 Bollandisti proseguono poi dicendo
che però è probabile che questi due santi siano venuti dall'Oriente
(') Uisioire des persecutions, voi. Il, pag. 295.
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Senza discutere sulla veracità o meno di queste notizie che
dipendono dagli atti, occorrerà parlare di questi senz'altro.
Non voglio io fare, riguardo a tutti questi martiri, uno studio
speciale, essendo già stati essi studiati da valenti agiografi, ma
cercherò invece di riassumere tutto ciò che dagli studiosi di que-
sta materia è stato detto riguardo a questi martiri stessi.
Secondo gli atti, Abdon e Sennen sarebbero stati « subreguli »
della Persia e sarebbero stati portati a Roma da Decio, che allora
combatteva in Oriente. Entra anche in scena un prefetto di Roma,
Valeriane, che cerca di farli abiurare : i martiri resistono e ven-
gono uccisi dai gladiatori « iuxta amphiteatrum » dopo esservi
stati esposti alle belve.
Parlando in generale degli atti, l'AUard^) dice: «Disgrazia-
tamente i loro atti non hanno valore: i pochi tratti antichi, che ci
sono, si trovano anche in un gran numero di altri documenti
martirologici dai quali il compilatore potè imitarli ».
1 Bollandisti, nel tomo VII, di luglio, trattano a lungo della
veracità di questi atti: quanto alle loro discussioni, le riassumerò
insieme con quelle degli autori moderni, quando tratterò delle
singole parti degli atti stessi.
Intanto è stato già osservato che è inverosimile che Decio
li abbia portati dall'Oriente, in quanto che questo imperatore
mai vi combattè. Secondo il Xorisio (ved. Ada samctorum, luglio,
tom. VII), da Sesto Rufo e da Eutropio si può ricavare che Decio
non combattè in Oriente e che fu sempre a Roma : solamente si
mosse per andare a combattere contro Prisco e i suoi fautori
(i Goti) ed è in questa spedizione che trovò la morte.
E un tale errore, prosegue il Xorisio, si ritrova anche riguardo
a Sisto e a Lorenzo che si dicono martirizzati sotto Decio, mentre
lo furono sotto Valeriane 1 Bollandisti proseguono poi dicendo
che però è probabile che questi due santi siano venuti dall'Oriente
(') Uisioire des persecutions, voi. Il, pag. 295.