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Nuova guida del viaggiatore in Italia (Parte 1): Italia Settentrionale e Centrale — 1876

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https://doi.org/10.11588/diglit.74621#0087

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Giacomo, via Santa Margherita; Ditta Brigola Gaetano, corso Vit-
torio Emanuele; Gnocchi G., via Nonforte ; Mugglani S. e C., Po-
gliani G. B., via Unione; Tipografia Lombarda già D, Salvi, via Ap-
piani; Battezzati N., vicolo S. Giovanni alla Conca; Oliva, S. Pietro
all'Orto; casa Guigoni, via Manzoni; Treves fratelli, Ripamonti
Alessandro, via Solferino; Bontà e C., Simonetti, via Pantano;
Maisner e C., via Monte di Pietà; Robecchi Levino, via S. Paolo;
Vallardi Francesco, via Disciplini; Galli e Omodei, Galleria Vit-
torio Emanuele; Majocchi Serafino, via Bocchetto; Barbini Carlo,
via Chiaravalle; Barbini Francesco, via Larga.
Il viaggiatore dovrà prendere la piazza del Duomo qual punto
di partenza per le varie parti della città.
PRINCIPALI RARITÀ' DI MILANO. - Duomo, Galleria Vit-
torio Emanuele, Palazzo di Brera, Arco del Sempione, Ospedale
grande. Teatro -della Scala, Sant'Ambrogio, S. Maria delle Grazie
(Cena di Leonardo da Vinci), Biblioteca ambrosiana, Museo civico,
Giardini pubblici, Colonne di S. Lorenzo.
Cenno storico.
Fra gli antichissimi abitatori di questo paese la storia ricorda
iCelti, i quali, ti secoli avanti Gesù Cristo, varcarono le Alpi
jn una confederazione detta Ombria, cioè degli uomini, del prodi,
e snidando isiculi, 1 Veneti, i Liguri, abitatori primitivi della
valle di qua del Po, l'appellarono Is'Ombria o bassa Ombria, e
quindi, Insubria. Gli Etruschi, dopo alcuni secoli, calarono per
le Alpi lietiche, e spossessarono gli Insubri delle terre e dei 600
loro villaggi. Ad essi succedettero i Galli che con Belloveso di-
scesero pel Monginevra, e, cacciatigli Etruschi, presero il loro
posto fra il Ticino ed il Po, il Serio e l'Adda, formando una
stabile borgata che denominarono May-lande o Med-land, cioè
paese di maggio o paese fertile, donde Milano. Cosi discorre il
C. Cantù sulle origini di questa città. I Galli, tenendosi in arme
sotto i loro Brenni, si spinsero sino sotto a Roma, donde fu-
rono rintuzzati, e più tardi snidati dall'lnsubria (225 avanti G. C.).
Soggetta alla grandezza di Roma, 1' Insubria mutò 1' antico suo
nome in quello di Gallia Cisalpina, e Milano ne divenne la ca-
pitale. Allora gli impèratori romani trovarono necessario met-
tersi in sede più vicina alle Alpi per opporsi ai popoli inva-
sori, onde scelsero Milano, prima a tempo, poi stabilmente sotto Mas-
similiano Erculeo (295 dopo G. C.). Questa seconda capitale fu
cinta di nuove mura ed ornata di teatro e circo pei giuochi,
di templi, di magnifiche terme, di cui sono avanzo le colonne
di S. Lorenzo, di un palazzo imperiale onde non resta che la
colonna presso S. Ambrogio. Divisa la penisola in due parti da
Costantino , il vicario d'Italia risiedeva in Milano. Quando poi
Teodosio dimezzò l'impero, Costantinopoli restò metropoli del-
l'Orientale, dell'Occidentale Milano, da cui dipendevano Italia, Africa,
Gallia, Spagna, Brettagna, Norco, Pannonia, Dalmazia e mezza 11-
 
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