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Nuova guida del viaggiatore in Italia (Parte 1): Italia Settentrionale e Centrale — 1876

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https://doi.org/10.11588/diglit.74621#0181

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PIAZZA DI S. MARCO. - È lunga m m., larga all' 0. 87,
all'E. 82, ed è formata da tre lati di magnifici edilizi che com-
pongono una bellissima galleria, co' più eleganti caffè e i più
bei magazzini della città. Dal lato sinistro, uscendo dalla Basi-
lica, questa galleria si presenta ricchissima d'ornati. Di fronte
alla chiesa esisteva il tempio di S. Geminiano, che divenuto parte
del Palazzo Reale colla continuazione del porticato, unisce i due
fianchi e forma prospetto alla chiesa di S. Marco con cui si
compisce il quadrilatero di questa meravigliosa piazza. È dessa
il centro del movimento di Venezia; e dopo il tramonto del
sole in estate tutti coloro che vogliono godere della frescura
della sera vi si danno convegno, e vi fanno ressa. Nulla di più
bello che il vederla al chiaro di luna co' suoi superbi dintorni
che non conservarono in alcuna città d'Italia meglio che a
Venezia il loro primitivo carattere. Sulla piazza di S. Marco,
a due ore dopo mezzodi, gran quantità di piccioni vengono a
ricevere il loro nutrimento, a spese della città. La tradizione
riferisce a questo proposito che 1' ammiraglio Dandolo, asse-
diando Candia al principio del XIII secolo, ricevette importanti
dispacci per mezzo dei piccioni, e che quelle notizie contri-
buirono moltissimo alla conquista dell'isola. Dandolo spedi que-
sti uccelli a Venezia insieme alla notizia della presa di Candia,
ed i loro discendenti sono ancor oggi nutriti e venerati dal
popolo.
La Piazzetta è un prolungamento della Piazza, ed è fiancheg-
giata verso il molo dal Palazzo Ducale e dal Palazzo Reale. Le
due colonne di granito orientale che qui si vedono, vennero
trasportate dall' Arcipelago. Una è sormontata dalla statua di
S. Todaro, avente ai piedi un coccodrillo, l'altra ha il leone
alato di S. Marco.
CHIESA DI S. MARCO. — È la basilica del patrono della città,
di cui si portarono qui le reliquie da Alessandria nell' 828. Fu
costrutta dall'anno 976 al 4074 nello stile romano bizantino che
non si trova che in Venezia , ed ornata nel corso dei se-
coli seguenti di quel lusso quasi orientale che noi ora ammi-
riamo; le aggiunte gotiche della facciata datano dal XIV se-
colo. Questa chiesa ha la forma d' una croce greca (cioè a
quattro braccia uguali), al disopra della quale s'innalzano cin#
que cupole bizantine, la più grande nel centro, le quattro altre
alle estremità delle braccia. Vi si aggiunse dallato ovest, ed
in parte dal lato nord, un peristilio, la cui volta si compone
d'una serie di piccole cupole. Più di 500 colonne di marmo, 1
cui capitelli offrono una bizzarra miscela di stili diversi, sono
distribuite su tutto l'esterno e l'interno della chiesa. Osservansi
specialmente otto colonne isolate nel vestibolo, quattro a cia-
scuna delle porte laterali all'ovest; esse sono ornate di pavoni
e di leoni. I mosaici, di cui i più antichi datano dal X secolo,
coprono una superficie di 4240 metri quadrati. Bisogna confes-
sare che in nessun luogo si trova una simile profusione di do-
 
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