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Fra, Ristoro, e terminata nel 4357; la facciata ha belle incro-
stazioni di marmò del 4350 al 4470, secondo i disegni di Leon
Battista Alberti, che v'impiegò per il primo le volute per riu-
nire i ba^i lati alla navata maggiore. Vi si veggono un qua-
drante e due meridiani concentrici, postivi nel 4572 da Ignazio
Danti. Le arcate fìnte in marmo bianco e nero, che sono con-
tigue alla chiesa a destra, furono prima costrutte sui piani di
Brunellesco, ma poscia modificate a diverse riprese e rinnovate
in questi tiltimi tèmpi. L'interno della chiesa, in forma di croce
latina, ha tre navate che poggiano su dodici pilastri, ed alle
quali Vasari ed altri maestri aggiunsero più tardi delle cap-
pelle e degli altari", E si noti una cesa singolare, che, cioè, le
distanze fra i pilastri non sono le stesse, ma variano fra 44 m.
e 43 m, Nell'interno, al disopra della porta, vedesi un crocefisso
nel genere di, Giotto. Nella prima cappella a destra: Annunciata
e Risurrezione di Lazzaro di Santi di Tito ; dipinti del Naldini. Nella
Cappella RucuHai, Santa Lycia del Ghirlandaio; Madonna, Gesù
ed Angelo di Cimabue.' Il popolo portò in processione questo
quadro dalla casa dell'artista nella chiesa, 11 Martirio di Santa
Caterina è in parte di Michelangelo. Nella cappella Filippo Strozzi,
affreschi del Lippi; il monumento /Strozzi è di Benedetto da
Baiano. Nel mezzo della navata, monumenti in bronzo del Ghi-
berti; assunta del Sabatelli. Nel coro affresco del Ghirlandaio
col suo Ritratto. Nella prossima cappella il celebre crocefisso
del Brunelteschi. Nella cappella Gaddi due monumenti disegnati
da Michelangelo, Nella cappella Strozzi, cui si sale per una scala,
affreschi deli' Orcagna, che dipinse pure il quadro dell'altare. Nella
sagristla tabernacolo con pitture .celebri del B. Angelico. Ritor-
nando nella chiesa veggonsi al tri dipinti dell'Allori, del Vasari, ecc.
— Dal lato ovest della chiesa, si stende il chiostro vecchio 0
verde, con affreschi, gli antichi d^gli Orcagna, e gli altri di paolo
Uccello, dipinti in terra vérde. È là che trovasi la cappella
degli Spagnuoli, cominciata nel, 4320 e decorata d'affreschi della
scuola di Giotto'. -Il chiostro grande, forse il maggiore, di Firenze
e contiguo al vecchio chiostro dal làto 0. è decoràto di affre-
schi di Cigoli, Allori, Santi di Tito, Pochetti, ecc. - La farmacia
dell'antico convento (farmacìa e speziéria di S. Maria Novella)
ha .una camera (antica cappella) con affreschi del XIV secolo
(la Passione), probabilmente di Spinellò Aretino.
Or San "Michèle, via Calzajoli. Questa . chiesa incominciata
nel 1357, fu,.dicesi , costrutti da Taddeo Gaddi, e poscia da
Andrea Orchana; a spese deìlà corporazione dei tessitori. Fu
terminata del 4355. Essa è di stile gotico, e riccamente ornata
tanto all' interno che all' esterno. Le facciale hanno numerose
statue in" marmo ed'in bronzo eseguite dai migliori artisti del
secolo XV..
Sulla facciata occidentale notasi la statua di Eligio, ed i basso-
rilievi di Nanni d' Antonio di Banco; stàtue in bronzo di S. Ste-
fano e S. Matteo, di Ghiberti. Sulla porta settentrionale: statua
Fra, Ristoro, e terminata nel 4357; la facciata ha belle incro-
stazioni di marmò del 4350 al 4470, secondo i disegni di Leon
Battista Alberti, che v'impiegò per il primo le volute per riu-
nire i ba^i lati alla navata maggiore. Vi si veggono un qua-
drante e due meridiani concentrici, postivi nel 4572 da Ignazio
Danti. Le arcate fìnte in marmo bianco e nero, che sono con-
tigue alla chiesa a destra, furono prima costrutte sui piani di
Brunellesco, ma poscia modificate a diverse riprese e rinnovate
in questi tiltimi tèmpi. L'interno della chiesa, in forma di croce
latina, ha tre navate che poggiano su dodici pilastri, ed alle
quali Vasari ed altri maestri aggiunsero più tardi delle cap-
pelle e degli altari", E si noti una cesa singolare, che, cioè, le
distanze fra i pilastri non sono le stesse, ma variano fra 44 m.
e 43 m, Nell'interno, al disopra della porta, vedesi un crocefisso
nel genere di, Giotto. Nella prima cappella a destra: Annunciata
e Risurrezione di Lazzaro di Santi di Tito ; dipinti del Naldini. Nella
Cappella RucuHai, Santa Lycia del Ghirlandaio; Madonna, Gesù
ed Angelo di Cimabue.' Il popolo portò in processione questo
quadro dalla casa dell'artista nella chiesa, 11 Martirio di Santa
Caterina è in parte di Michelangelo. Nella cappella Filippo Strozzi,
affreschi del Lippi; il monumento /Strozzi è di Benedetto da
Baiano. Nel mezzo della navata, monumenti in bronzo del Ghi-
berti; assunta del Sabatelli. Nel coro affresco del Ghirlandaio
col suo Ritratto. Nella prossima cappella il celebre crocefisso
del Brunelteschi. Nella cappella Gaddi due monumenti disegnati
da Michelangelo, Nella cappella Strozzi, cui si sale per una scala,
affreschi deli' Orcagna, che dipinse pure il quadro dell'altare. Nella
sagristla tabernacolo con pitture .celebri del B. Angelico. Ritor-
nando nella chiesa veggonsi al tri dipinti dell'Allori, del Vasari, ecc.
— Dal lato ovest della chiesa, si stende il chiostro vecchio 0
verde, con affreschi, gli antichi d^gli Orcagna, e gli altri di paolo
Uccello, dipinti in terra vérde. È là che trovasi la cappella
degli Spagnuoli, cominciata nel, 4320 e decorata d'affreschi della
scuola di Giotto'. -Il chiostro grande, forse il maggiore, di Firenze
e contiguo al vecchio chiostro dal làto 0. è decoràto di affre-
schi di Cigoli, Allori, Santi di Tito, Pochetti, ecc. - La farmacia
dell'antico convento (farmacìa e speziéria di S. Maria Novella)
ha .una camera (antica cappella) con affreschi del XIV secolo
(la Passione), probabilmente di Spinellò Aretino.
Or San "Michèle, via Calzajoli. Questa . chiesa incominciata
nel 1357, fu,.dicesi , costrutti da Taddeo Gaddi, e poscia da
Andrea Orchana; a spese deìlà corporazione dei tessitori. Fu
terminata del 4355. Essa è di stile gotico, e riccamente ornata
tanto all' interno che all' esterno. Le facciale hanno numerose
statue in" marmo ed'in bronzo eseguite dai migliori artisti del
secolo XV..
Sulla facciata occidentale notasi la statua di Eligio, ed i basso-
rilievi di Nanni d' Antonio di Banco; stàtue in bronzo di S. Ste-
fano e S. Matteo, di Ghiberti. Sulla porta settentrionale: statua