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Instytut Sztuki (Warschau) [Editor]; Państwowy Instytut Sztuki (bis 1959) [Editor]; Stowarzyszenie Historyków Sztuki [Editor]
Biuletyn Historii Sztuki — 65.2003

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Nr. 1
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Rizzi, Alberto: Ritrattistica "ad naturam" del Bellotto varsaviense
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https://doi.org/10.11588/diglit.49349#0068

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Alberto Rizzi


4. Bernardo Bellotto, Veduta di Varsavia colla
terrazza del Castello Reale (1773). Varsavia,
Muzeum Narodowe. Particolare col re
Stanislao Augusto Poniatowski, i nipoti
Giuseppe e Maria Teresa e la loro madre
Teresa Herula Kinski

che chi scrive aveva sminuito sul piano estetico non avendo peraltro di essi una conoscen-
za diretta in quanto da tempo inaccessibili nei depositi dresdensi. Dopo che alla mostra di
Venezia23 se ne e potuto ammirare la virtuosistica gamma cromatica, che difficilmente si
poteva supporre in base alle fotografie in bianco e nero, il giudizio negativo su tali opere,
di cui a ragione rilevavo "quel che di legnoso e di impacciatamente classicistico"24, va
peraltro ridimensionato.
Che nell'ancora per certi versi enigmatica coppia allegorica si celino dei ritratti di per-
sonaggi di rilievo non parrebbe proprio anche se cio non va aprioristicamente escluso.
Fatto sta che qui il Bellotto figurista si rileva in pieno coi suoi limiti e i suoi pregi, e prima
ancor che a Varsavia fosse influenzato dalla ritrattistica sarmatica25. La concezione e co-
munque tutta originale perche in questi volti di vegliardo e di giovane, di donna e di nobili
polacchi non si scorgono influenze della ritrattistica francesizzante in voga a corte, perso-
nificata nel Silvestre26, ne di quella classicisticamente levigata del Rotari27, presente nella
capitale sassone, ne tantomeno del nuovo astro artistico dresdense: Anton Raphael
Mengs28.

23 George Weber, che in occasione della mostra del 2001 ha fornito a mio avviso i migliori contributi artistici
(G. WEBER, La liberta di un pittore di vedute: Bernardo Bellotto a Dresda, in Bernardo Bellotto. 1722-1780, cit.,
pp. 15-26; v. anche IDEM, Bernardo Bellotto und Francesco Zuccarelli, in "Dresdner Kunstblatter, 45, 2001), ha
dovuto riconoscere nella sua accurata e acuta disamina di questi due dipinti che "il contenuto delle allegorie del Bellotto
non e stato a tutt'oggi interpretato in modo soddisfacente; soltanto della prima e possibile dare una spiegazione relativa-
mente convincente" (Ibidem, scheda 72).

24 RIZZI, Bernardo Bellotto. Dresda Vienna Monaco, cit., p. 163.

25 Sulla ritrattistica funebre sarmatica v. recentemente Śmierć w kulturze dawnej Polski od średniowiecza do końca XVII
wieku (catalogo della mostra a cura di P. Mrozowski), Warszawa 2000, pp. 192-241.

26 H. MARX, Louis de Silvestre, Dresden 1976.

27 G. J. WEBER, Pietro Graf Rotari in Dresden. Ein italienischer Maler am Hof Kdnig Augustus III (catalogo della
mostra eon la collaborazione di V. Ciancio e M. Giebe), Dresden 1999.

28 Sul Mengs, il cui trionfo obnubilo Bellotto al punto da indurlo ad abbandonare Dresda, v. Mengs. Le scoperte del
Neoclassico (catalogo della mostra di Padova a cura di S. Rottegen), Yenezia 2001.
 
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