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e comparso il 15 giugno 1983 come Alberto Carlieri alFasta Sotheby Parkę Bernet di Londra
(fig. 19). Anche qaesta volta il ąuadro di Varsavia veniva attribuito al Panini.

La storia deU'attribuzione ad altri pittori dei quadri che oggi possiamo legare ad Alberto
Carlieri e allo stesso tempo, in una certa misura, 1'annotazioue degli influssi sotto i quali si e for-
mata la sua opera. Oltre al nome di Panini, che appare nelle rappresentazioni delie rovine, le
composizioni di Carlieri erano ritenute anche opera di Giovanni Ghisolfi, di Viviano Codazzi
o dei loro imitatori. Carlieri peró non poteva conoscere quest'ultimi personalmente: Ghisolfi
infatti visse a Roma negli anni 50, ma trascorse gli ultimi anni delia sua vita a Milano,
e Codazzi mori nelPanno delia nascita di Carlieri. Nonostante cio, nei quadri di Carlieri si vedono
chiare tracce di entrambi questi maestri delia fantasia architettonica, e sopratuto, come ha
sottolineato Zeri, di Ghisolfi29.

I quadri di Giovanni Ghisolfi godevano di grandę stima tra i suoi contemporanei e — come
riferiscono i biografi (De Dominici, Orlandi) — erano spesso copiati ed imitati dagli altri artisti
piii giovani3'. II confronto delia composizione delia scena delia vocazione delPApostolo (fig. 9)
che si trova a Varsavia eon il quadro di Ghisolfi delia collezione Rospighosi di Roma Paesaggio
eon architettura?1 sembra non lasciare dubbi sul fatto che tra questi „bravi giovani" si trovasse
anche Carlieri. II quadro di Varsavia ripete sia il principio generale delia progettazione delie

29. Zeri 19T6, op. ci!., p. 500—SOI.

30. A. Busiri Yici, „Giovamii Ghisolfi, pittore di ruvinc romanc", Palatino, VIII, 1964, p. 214.

31. Salerno 1977—1978, op. cii., II, ciii. 115.1, p. 678.

14. A. Carlieri, Alessandro visita il sepołcro di Achille, Kassel, Staatliche Kunstsammlungen

(foto Bildarchiv Foto Marburg)

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