dal napoletano Vitruvio delia piłtura non soltanto nna certa inclinazione per 1'ombra, ma forsę
anehe persino il tipo delie sue composizioni „di palazzo". AJl'asta di Christie's di Londra dell'8
luglio 1977 e apparso un quadro firmato dal monogramma di Codazzi (!) e datato Roma 1665,
delia collezione del barone von Zuylen (fig. 21), che mostra una convergenza che fa riflettere
eon ąuello firmato di Carlieri Achille tra lefiglie di Liconiede. Si ripete in entrambi la composizione
simmetrica deli' interno di un palazzo monumentale eon la finestra palladiana che da sul paesaggio
Iontano. Le file di colonne affiancano la scena figurale, che nel ąuadro delia collezione von Zuylen
e peró molto meno affollata. Anche se la data posta sul ąuadro esclude che Carlieri ne sia 1'autore,
la somiglianza e sorprendente.
Busiri Vici, tornando ancora indietro nel tempo, ritiene Carlieri erede delia poetica di Claude
Lorrain e del fiorentino Alessandro Salucci, che operava sotto il suo influsso33. II (juadro di
Carlieri pubblicato da Busiri Vici, che rappresenta la Visita delia Regina di Saba a Salomone
(fig. 11), cosi come il quadro di Danzica (fig. 10) presenta analogie eon molte composizioni di
Sallucci, che raffigurano facciate che si allontanano nella prosj)ettiva di immaginari palazzi
rinascimentali decorati da portici e da bassorilievi". Nei cjuadri di Salucci si vcdono peró chiara-
mente riferimenti ad autentiche costruzioni delia Koma antica e moderna, mentre i palazzi e le
rovine di Carlieri non richiamano dli a mente nessuna conereta realizzazione architettonica.
Guardando le strutture composte da Salucci potremmo provare a tracciarne ed a trovarne 1'asse
delia simmetria o ({ualche altra regola compositiva, ma cio sarebbe una fatica vana nel caso dei
palazzi e delie rovine di Carlieri.
I suoi edifici nella maggior parte dei casi non sono governati dalia logica dell'architetto.
Carlieri non si preoecupa delia verosimiglianza spaziale degli edifici immaginari da lui creati,
moltiplica senza inibarazzo colonnati ed arcatc che vanno in profondita, e portici eon colonne
che si sporgono in avanti, sui quali pone terrazze senza curarsi ne di mantener le proporzioni,
ne se sia possibile un qualsiasi accesso. Cio di cni tiene conto, come nelle visioni dei creatori
di progetti scenografici delia scuola di Juvarra o delia famiglia dei Bibieua, e di dare 1'effetto
delia monumentalita e delia sontuosita. Carlieri invece lo ottiene usando un repertorio abbastanza
modesto di motivi e di idee architettoniche sempre classiche.
Si ha Timpressione che i suoi edifici, lontani dalia realta, escano direttamente dalie pagine dei
trattati architettonici o dal manuale di Andrea Pozzo. Sembra addirittura che in alcuni quadri
di Carlieri si possano ritrovare gli echi degli esercizi di Pozzo delia Prospettwa de'Pitłori, per
esempio sui varii modi di presentare la costruzione dorica eon la caratteristica arcata, a seconda
del fatto se essa sia illuminata dal sole o coperta dall'ombra (fig. 22):l5.
L'infIusso di Pozzo sulla fantasia di Carlieri deve essere stato predominante — cio forsę puó
spiegare 1'irrealta degli edifici creati dall'artista, edifici le cui formę non sono una diretta reminis-
cenza delie contruzioni realmente esistenti, bensi un prodotto di un certo tipo di astrazione
architettonica, che partiva da edifici classici smembrati nelle loro parti essenziali e messi insieme
poi di nuovo in un'altra forma dai maestri delia prospettiva.
Alberto Carlieri, operando alla fine del XVII secolo ed alla soglie XVIII, eredita le tradizioni
delia scuola di Codazzi e di Ghisolfi, come anche precede il tipo di veduta architettonica che eon
tanto successo sara praticata da Panini. Carlieri non e peró sicuramentc pari ne a quest'ultimo
ne ai suoi predecessori ne come temperaniento, ne come brio nell'inventivita e neanche nelFim-
maginazione artistica. Nonostante cio ritengo che meriti idteriori studi, il cui scopo dovrebbe
essere sia una determinazione piu precisa dei confini delia sua opera — inanzitutto la distinzjone
fra lui e Panini — che un esamc profondo dei legami di Carlieri eon le rappresentazioni dei trat-
tati archietonici, i progetti scenografici e la fiabe architettoniche delia scuola di Claude Lorraine.
Tradotlo da Luigi Crisanti
33. A. Busiri Vici, „Fantasie architettoniche romanc di Alessandro Salucci", Capitoliwn, dicembre 1902, p. 890; Busiri Vici
1976, op. cii., p. 07.
34. Vedi i quadri riprodoli da Busiri Vici 1962, op. cii.
3". A. Pozzo, Prospettwa de 'Pillori et Architctti..., Roma, 1702, fig. 45, 46.
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anehe persino il tipo delie sue composizioni „di palazzo". AJl'asta di Christie's di Londra dell'8
luglio 1977 e apparso un quadro firmato dal monogramma di Codazzi (!) e datato Roma 1665,
delia collezione del barone von Zuylen (fig. 21), che mostra una convergenza che fa riflettere
eon ąuello firmato di Carlieri Achille tra lefiglie di Liconiede. Si ripete in entrambi la composizione
simmetrica deli' interno di un palazzo monumentale eon la finestra palladiana che da sul paesaggio
Iontano. Le file di colonne affiancano la scena figurale, che nel ąuadro delia collezione von Zuylen
e peró molto meno affollata. Anche se la data posta sul ąuadro esclude che Carlieri ne sia 1'autore,
la somiglianza e sorprendente.
Busiri Vici, tornando ancora indietro nel tempo, ritiene Carlieri erede delia poetica di Claude
Lorrain e del fiorentino Alessandro Salucci, che operava sotto il suo influsso33. II (juadro di
Carlieri pubblicato da Busiri Vici, che rappresenta la Visita delia Regina di Saba a Salomone
(fig. 11), cosi come il quadro di Danzica (fig. 10) presenta analogie eon molte composizioni di
Sallucci, che raffigurano facciate che si allontanano nella prosj)ettiva di immaginari palazzi
rinascimentali decorati da portici e da bassorilievi". Nei cjuadri di Salucci si vcdono peró chiara-
mente riferimenti ad autentiche costruzioni delia Koma antica e moderna, mentre i palazzi e le
rovine di Carlieri non richiamano dli a mente nessuna conereta realizzazione architettonica.
Guardando le strutture composte da Salucci potremmo provare a tracciarne ed a trovarne 1'asse
delia simmetria o ({ualche altra regola compositiva, ma cio sarebbe una fatica vana nel caso dei
palazzi e delie rovine di Carlieri.
I suoi edifici nella maggior parte dei casi non sono governati dalia logica dell'architetto.
Carlieri non si preoecupa delia verosimiglianza spaziale degli edifici immaginari da lui creati,
moltiplica senza inibarazzo colonnati ed arcatc che vanno in profondita, e portici eon colonne
che si sporgono in avanti, sui quali pone terrazze senza curarsi ne di mantener le proporzioni,
ne se sia possibile un qualsiasi accesso. Cio di cni tiene conto, come nelle visioni dei creatori
di progetti scenografici delia scuola di Juvarra o delia famiglia dei Bibieua, e di dare 1'effetto
delia monumentalita e delia sontuosita. Carlieri invece lo ottiene usando un repertorio abbastanza
modesto di motivi e di idee architettoniche sempre classiche.
Si ha Timpressione che i suoi edifici, lontani dalia realta, escano direttamente dalie pagine dei
trattati architettonici o dal manuale di Andrea Pozzo. Sembra addirittura che in alcuni quadri
di Carlieri si possano ritrovare gli echi degli esercizi di Pozzo delia Prospettwa de'Pitłori, per
esempio sui varii modi di presentare la costruzione dorica eon la caratteristica arcata, a seconda
del fatto se essa sia illuminata dal sole o coperta dall'ombra (fig. 22):l5.
L'infIusso di Pozzo sulla fantasia di Carlieri deve essere stato predominante — cio forsę puó
spiegare 1'irrealta degli edifici creati dall'artista, edifici le cui formę non sono una diretta reminis-
cenza delie contruzioni realmente esistenti, bensi un prodotto di un certo tipo di astrazione
architettonica, che partiva da edifici classici smembrati nelle loro parti essenziali e messi insieme
poi di nuovo in un'altra forma dai maestri delia prospettiva.
Alberto Carlieri, operando alla fine del XVII secolo ed alla soglie XVIII, eredita le tradizioni
delia scuola di Codazzi e di Ghisolfi, come anche precede il tipo di veduta architettonica che eon
tanto successo sara praticata da Panini. Carlieri non e peró sicuramentc pari ne a quest'ultimo
ne ai suoi predecessori ne come temperaniento, ne come brio nell'inventivita e neanche nelFim-
maginazione artistica. Nonostante cio ritengo che meriti idteriori studi, il cui scopo dovrebbe
essere sia una determinazione piu precisa dei confini delia sua opera — inanzitutto la distinzjone
fra lui e Panini — che un esamc profondo dei legami di Carlieri eon le rappresentazioni dei trat-
tati archietonici, i progetti scenografici e la fiabe architettoniche delia scuola di Claude Lorraine.
Tradotlo da Luigi Crisanti
33. A. Busiri Vici, „Fantasie architettoniche romanc di Alessandro Salucci", Capitoliwn, dicembre 1902, p. 890; Busiri Vici
1976, op. cii., p. 07.
34. Vedi i quadri riprodoli da Busiri Vici 1962, op. cii.
3". A. Pozzo, Prospettwa de 'Pillori et Architctti..., Roma, 1702, fig. 45, 46.
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