9. Maestro del 1416, scene
dalla Comedia delle ninfe
fiorentine, desco da parto, New
York, Metropolitan Museum of
Art (no. 26.287.2) (Foto
courtesy of the Metropolitan
Museum of Art)
la nostra ricerca. Le analogie già rilevate e molte altre ancora (lo stesso paesaggio
roccioso; i boschetti di alberi a basso fusto coperti di frutta; la ripartizione in
tre scene principali; le scene venatorie di contorno; le due costruzioni dal
tetto spiovente in secondo piano, a creare una sorta di horror vacui; l’identico
vestiario femminile, soprattutto i colletti alti, ermetici, gli intrecciatoi sul capo;
le misure pressoché identiche) fanno ritenere che esso fungesse da pendant per
il cassone di Varsavia33. Com’è risaputo, i cassoni nuziali erano eseguiti quasi
sempre in coppia. Poc’anzi abbiamo osservato sul desco da parto di San
Francisco (fig. 14) la rappresentazione della Storia di Atteone insieme a scene
33 Degli intrecciatoi tratta R.L. Pisetzky, Storia del costume in Italia, II: il Trecento e il Quattrocento,
Milano 1964, p. 130. Le fonti fiorentine parlano dei cassoni nuziali sempre al plurale, cioè in coppia,
cfr. Ch. Klapisch-Zuber, Les coffres de mariage et les plateaux d’accouchée à Florence: archive,
ethnologie, iconographie, in: A travers l’image. Lecture iconographiques et sens de l’ouevre, ed. S.
Deswaerte-Rosa, Paris 1994, pp. 309-323 in particolare 311. I. Chabot, ““La sposa in nero”. La
ritualizzazione del luto delle vedove fiorentine (secoli XIV-XV)”, Quaderni Storici, 86 (XXIX, 2),
pp. 425-432; Miziolek, Soggetti classici, 1996, p. 19, n. 37. Si veda anche interessante materiale
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dalla Comedia delle ninfe
fiorentine, desco da parto, New
York, Metropolitan Museum of
Art (no. 26.287.2) (Foto
courtesy of the Metropolitan
Museum of Art)
la nostra ricerca. Le analogie già rilevate e molte altre ancora (lo stesso paesaggio
roccioso; i boschetti di alberi a basso fusto coperti di frutta; la ripartizione in
tre scene principali; le scene venatorie di contorno; le due costruzioni dal
tetto spiovente in secondo piano, a creare una sorta di horror vacui; l’identico
vestiario femminile, soprattutto i colletti alti, ermetici, gli intrecciatoi sul capo;
le misure pressoché identiche) fanno ritenere che esso fungesse da pendant per
il cassone di Varsavia33. Com’è risaputo, i cassoni nuziali erano eseguiti quasi
sempre in coppia. Poc’anzi abbiamo osservato sul desco da parto di San
Francisco (fig. 14) la rappresentazione della Storia di Atteone insieme a scene
33 Degli intrecciatoi tratta R.L. Pisetzky, Storia del costume in Italia, II: il Trecento e il Quattrocento,
Milano 1964, p. 130. Le fonti fiorentine parlano dei cassoni nuziali sempre al plurale, cioè in coppia,
cfr. Ch. Klapisch-Zuber, Les coffres de mariage et les plateaux d’accouchée à Florence: archive,
ethnologie, iconographie, in: A travers l’image. Lecture iconographiques et sens de l’ouevre, ed. S.
Deswaerte-Rosa, Paris 1994, pp. 309-323 in particolare 311. I. Chabot, ““La sposa in nero”. La
ritualizzazione del luto delle vedove fiorentine (secoli XIV-XV)”, Quaderni Storici, 86 (XXIX, 2),
pp. 425-432; Miziolek, Soggetti classici, 1996, p. 19, n. 37. Si veda anche interessante materiale
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