DOI issue:
Nr. 1-2
DOI article:Miziołek, Jerzy: Meleagro, Diana e Atteone su un cassone fiorentino nel Museo Nazionale di Varsavia
DOI Page / Citation link: https://doi.org/10.11588/diglit.18945#0036
al cervo nella collezione della Yale University Art Gallery40. Inoltre adorna il
fronte di due cassoni del 1400 circa, di cui uno ancora di recente presso la
collezione Vitetti di Roma41, l’altro, tuttora inedito, purtroppo interamente
ridipinto, nei depositi del Museo Stibbert a Firenze (fig. 12)42.
Le rappresentazioni citate ripropongono con fedeltà pressoché assoluta
l’archetipo giottiano, noto con ogni probabilità da disegni circolanti in tutta Italia,
riproduzioni complete o parziali della Navicella. Il più antico pervenutoci,
lì. Pescatore, miniatura nel
Bestiario toscano. Parigi, Bibl.
Nationale, Ms. ital. 450, fol. 25
(Foto da B. Degenhart e
A. Schmitt, Corpus der
Italienischen Zeichnungen
1300-1450, op.cit.)
40 Ch. Seymour, Jr., Early Italian paintings in the Yale University Art Gallery, a catalogue, New Haven
and London 1970, no. 93 e fig. 93; Watson,. 1979, p. 93, fig. 78.
41 Catalogo della pittura italiana dal ‘300 al ‘700, a cura di M. Cinotti, Milano 1985, p. 177 con
illustrazione; questo cassone viene menzionato da Zeri, (in: Zeri and Gardner, 1971, pp. 60 sg.)
secondo il quale il pezzo sia compagno del cassone presso il Metropolitan Museum of Art di New
York, no. 32. 75. 2A datato intorno al 1410.
42 Questo curiosissimo cassone restaurato, come risulta da una firma sulla fronte, dallo stesso Stibbert
nel 1871 non è stato mai studiato e riprodotto. È tuttora difficilmente accessibile, trovandosi nei
depositi del Museo. Ringrazio Simona di Marco e Dominique Fuchs del Museo Stibbert per
avermi offerto possibilità di studiarlo in situ. Ringrazio anche il prof. Max Seidel, Direttore
dell’Istituto Germanico di Firenze per la fotografia scattata per me presso il Museo e riprodotta nel
presente articolo. In parte il cassone ripropone le scene dipinte sul fronte del cassone presso il Museo
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fronte di due cassoni del 1400 circa, di cui uno ancora di recente presso la
collezione Vitetti di Roma41, l’altro, tuttora inedito, purtroppo interamente
ridipinto, nei depositi del Museo Stibbert a Firenze (fig. 12)42.
Le rappresentazioni citate ripropongono con fedeltà pressoché assoluta
l’archetipo giottiano, noto con ogni probabilità da disegni circolanti in tutta Italia,
riproduzioni complete o parziali della Navicella. Il più antico pervenutoci,
lì. Pescatore, miniatura nel
Bestiario toscano. Parigi, Bibl.
Nationale, Ms. ital. 450, fol. 25
(Foto da B. Degenhart e
A. Schmitt, Corpus der
Italienischen Zeichnungen
1300-1450, op.cit.)
40 Ch. Seymour, Jr., Early Italian paintings in the Yale University Art Gallery, a catalogue, New Haven
and London 1970, no. 93 e fig. 93; Watson,. 1979, p. 93, fig. 78.
41 Catalogo della pittura italiana dal ‘300 al ‘700, a cura di M. Cinotti, Milano 1985, p. 177 con
illustrazione; questo cassone viene menzionato da Zeri, (in: Zeri and Gardner, 1971, pp. 60 sg.)
secondo il quale il pezzo sia compagno del cassone presso il Metropolitan Museum of Art di New
York, no. 32. 75. 2A datato intorno al 1410.
42 Questo curiosissimo cassone restaurato, come risulta da una firma sulla fronte, dallo stesso Stibbert
nel 1871 non è stato mai studiato e riprodotto. È tuttora difficilmente accessibile, trovandosi nei
depositi del Museo. Ringrazio Simona di Marco e Dominique Fuchs del Museo Stibbert per
avermi offerto possibilità di studiarlo in situ. Ringrazio anche il prof. Max Seidel, Direttore
dell’Istituto Germanico di Firenze per la fotografia scattata per me presso il Museo e riprodotta nel
presente articolo. In parte il cassone ripropone le scene dipinte sul fronte del cassone presso il Museo
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