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Bulletin du Musée National de Varsovie — 37.1996

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Nr. 1-2
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Miziołek, Jerzy: Meleagro, Diana e Atteone su un cassone fiorentino nel Museo Nazionale di Varsavia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18945#0042
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16. Diana al bagno e Atteone,
Ovidio maggiore, Codice
Panciatichi 63, fol. 26,Bibi.
Nazionale Centrale di Firenze.
(Foto da B. Degenharte
A. Schmitt, Corpus der
Italienischen Zeichnungen
1300-1450, op.cit.)

Museo Stibbert di Firenze, che il figlio di Aristeo armato di arco e di frecce, e
Diana coperta di pesanti indumenti, compaiano uno di fronte all’altra, nei pressi
di una fontana ornamentale a tre ordini9 . Sempre nella sezione mediana del
dipinto, in alto rispetto a Meleagro e al suo accompagnatore, compare anche
un monaco seduto, in meditazione, lo sguardo presumibilmente puntato su Diana
e sulle ninfe. Sopra Atteone, parzialmente coperta da una roccia, una figura
femminile con il capo circonfuso di raggi, che tocca con la destra un clipeo
mcorniciante un misterioso animale con un collare oggi appena visibile, da cui
pende un anello rosso (fig. 18). Gli autori soffermatisi finora sull’argomento
hanno visto nella figura femminile Atalanta, benché non sussista un’evidente
somiglianza con qualcuna delle donne raffigurate nella scena della caccia al
cinghiale di Calidone. L’animale è stato invece identificato come un grifo, una
sfinge o un leone, pur mancando qualsiasi indizio di criniera57 58. Nessuna di queste
ipotesi sulla fiera mi sembra appropriata. Piuttosto vi si potrebbe riconoscere,
in ragione della sua longilineità e della lunghezza del collo, nonostante una certa
deformazione della testa e la mancanza di evidenti chiazze della pelliccia, un
leopardo (Felis pardus), chiamato anche pantera o gattopardo, talora identificato
con il ghepardo59.

I leopardi, e sicuramente anche gli imparentati ghepardi (animali che non
sembrano nettamente distinti nell’epoca trattata), ricorrono in diverse fonti
letterarie (la Caccia di Diana, il Ninfale Fiesolano) e artistiche60. Fin dal 1285

57 Si veda Watson, 1979, p. 101 e fig. 83. Un’iscrizione sul bordo recita:

Senza honesta perduta e la beliessa

Et sensa amor non fu mai gentilessa.

58 Michalkowa in: Bialostocki, Rózycka-Bryzek et alii, 1961, p. 64; Spychalska-Boczkowska,
1968, pp. 34 sg.

59 Cfr. W Tresidder, “The cheetahs in Titian’s ‘Bacchus and Ariadne’”, Burlington Magazine,
CXXIII, 1981, pp. 481-485 con ulteriore bibliografia. Si veda anche n. 70.

60 Caccia di Diana, IV, 14 sgg. e XII, 57 sgg.; Ninfale fiesolano, I, 17; si veda anche Divina comedia:

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