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Bulletin du Musée National de Varsovie — 37.1996

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Nr. 3-4
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Waźbiński, Zygmunt: Bartolomeo Manfredi alla luce dei nuovi documenti: un artisto caravaggesco e il mercato romano nel secondo decennio del Seicento
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https://doi.org/10.11588/diglit.18945#0162
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Mancini, a quanto pare, preferì le imitazioni caravaggesche alle copie fedeli.
L’esempio del Castigo di Cupido e forse tra 1 più spettacolari. Ma come osservò
il Maccherini egli commissionò, delle opere simili anche ad altri pittori, che
lavoravano per lui88.

Come qualificare, in questo contesto, la decisione del Mancini di eseguire
copie dei quadri del cardinale Del Monte: si trattava di un “furto” o di una
vendetta?

Ricordiamo che le tre copie dei quadri del Caravaggio furono eseguite
dopo il “pastiche” manfrediano del f 613, Lo Sdegno. Questo fatto ebbe luogo
quando il porporato si oppose alla copiatura di un quadro che era prima
destinato all’antinquario, ma al quale questi fu costretto a rinunciare. Mancini,
cacciato dalla casa del cardinale nel 1613, riuscì a penetrarvi clandestinamente
nel 1615 ed inoltre, vi ritorno subito dopo la morte del cardinale, con la scusa
di medicare suo nipote, l’erede89 90. Forse a questa visita pensava il biografo
Gian Vittorio de Rossi40, quando scrisse maliziosamente che il medico,
visitando i virtuosi romani ammalati, era più interessato alle pareti dei palazzi
che ai loro proprietari.

Fu probabilmente allora che il Mancini recuperò il quadro che gli era
destinato. Una tale situazione è molto probabile, però mancano le prove
documentatane. Solo in questo modo però possiamo spiegare perchè una così
importante opera del Caravaggio non compaia nell’inventario delmontiano del
1627, compilato un anno dopo la morte del suo proprietario91. Una lacuna,
questa, che spinse qualche studioso moderno a dubitare che il Caravaggio
avesse mai potuto dipingerla!92.

Cosa ne fu dell’originale? - Per rispondere a questa domanda dobbiamo
aspettare un’altra fortunata scoperta archivistica.

V. In conclusione possiamo sperare di aver stabilito una cronologia deìY oeuvre
di Bartolomeo Manfredi, precisando le date di alcune opere-chiave del suo
percorso artistico. Questa chiarificazione riguarda solo il periodo della maturità
del pittore mantovano (cioè dal 1613 al 1622) per il quale il Castigo di Cupido
ebbe un significato particolare. La data relativamente tarda di quest’opera
ebbe come conseguenza il cambiamento sostanziale dell’evoluzione stilistica del
Manfredi. Egli appare qui in un certo senso indipendente dalla moda
caravaggesca, ricorrendo alla tradizione manieristica. L’artista aveva ceduto qui
al gusto di un particolare committente?

88 M. Maccherini, 1990-1993, p.78 e s. Si veda nota 69.

89 Si tratta di Uguccione Del Monte. Sui pagamenti al medico Giulio Mancini si veda in ASR, 30
Not.Cap. (Not. P.Vespignanus), Uff.28, voi. 138, c.590.

90 G.V De’ Rossi, Pinacotheca altera.... Colonia 1645, II, pp.79-82.

91 ASR, 30 Not. Cap. (P.Vespignanus), Uff.28, voi.138, cc.574-588; cfr. C.L.Frommel, “Der
Caravaggio Früchwerk und der Kardinal Francesco Maria Del Monte”,Storia dell'Arte, 9/10,
1971, pp.3-35 e Z.Wazbinski, Il cardinale Francesco Maria Del Monte 1549-1626, Firenze 1994,
p.577. 92.

92 Si veda H.Hibbard, Caravaggio, op. cit., p.310.

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