Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bossi, Giuseppe
Del cenacolo di Leonardo da Vinci: libri quattro — Milano, 1810 [Cicognara, 3373]

DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.23792#0108
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
102

figure doveano avere qualche riscontro di somiglianza alla testa che si suol dare
a Cristo ; che se fosse stato altrimenti, il perfezionamento della testa di Cristo
non avrebbe avuto alcuno impedimento dalla perfezione delle teste de' due in-
dicati apostoli. Ed in fatti la testa di Giacomo il minore rassomiglia notabilmente
al Salvatore, come indicammo di sopra, e di tutte le altre undici teste non ve
n'è una sola che abbia carattere che a quel di Cristo si avvicini, tranne quella
delf apostolo che ora descriviamo, il quale, per nobiltà di colore, per età,
per capellatura e per altre note, se ne venisse diversificata Y espressione e
il vestimento ; potrebbe anch' egli, al pari del minor Giacomo , parer Cristo
ove Cristo non fosse. Per ultima prova della relazione che può passare tra la
testa del Salvatore e quella del maggiore de" Giacomi, piacemi unire qui incisa
una bella testa di Cristo strascinato al Calvario tratta da un disegno originale di
Leonardo (»*>), la qual testa, nella distribuzione delle parti in generale, nelle forme
del naso e delle labbra e in altre parti somiglia evidentemente alt apostolo di
cui qui ragioniamo. Da che si scorge più chiaramente esser vero quanto citammo
del Lomazzo, e che andarono errati coloro che copiando questa testa la carica-
rono stravagantemente, dandole piuttosto espressione di dolor fisico che d'inor-
ridimento , e deformandola con tali esagerazioni nella bocca e negli occhi da
torle quasi la forma umana, non che la somiglianza col Redentore. Dal fin qui
detto e dalla sagacità colla quale, come abbiamo osservato, solea Leonardo se-
guire e indagare fin dove l'arte il permette, le sacre tradizioni, mi pare non si
possa più muover dubbio che in questa figura sia stato da lui rappresentato il
maggior figlio del tuono con espressione convenientissima a quel carattere che
senza offendere la storia, anzi seguendone la traccia, poteva venirgli attribuito
dalla pittorica invenzione.

TOMMASO.

Mentre l'apostolo antecedente aprendo le braccia ed oscurando le ciglia
air annunzio del tradimento ritraggesi compreso d'orrore nell'attitudine che ab-
biamo descritta, Tommaso passandogli col petto dietro le spalle, e recandosi
così più presso al Maestro, alza il dito della mano destra in atto di minacciare
qualsisia il traditore e di giurarne vendetta. Colla sinistra, della quale si è lun-
gamente ragionato nello scorso articolo , tiensi ancora alla mensa ed accenna di
prendere un coltello con atto conforme alla forte espressione dello zelo animoso
che accendeva questo deliberato seguace di Cristo, e del quale abbiamo un
testimonio nel vangelo di Giovanni (»»). Ivi al capo undecimo il veggiamo spre-
giatore de'pericoli e della morte, far coraggio agli altri onde scortare il Maestro
in Betania alla casa di Lazzaro , offrendosi di perire con lui, perchè in que'
giorni i Giudei cercavanlo per lapidarlo.. Soli Pietro e Tommaso, nella storia
 
Annotationen