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Bossi, Giuseppe
Del cenacolo di Leonardo da Vinci: libri quattro — Milano, 1810 [Cicognara, 3373]

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https://doi.org/10.11588/diglit.23792#0199
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DEL

CENACOLO

D I

LEONARDO DA VINCI

LIBRO QUARTO.

DEL TEMPO IMPIEGATO DA LEONARDO NEL CENACOLO.

Zeusi, udendo un giorno Agatarchide che gloriavasi di dipingere presto, Ed
io mi glorio, rispose, di dipingere adagio, e mi sto lungamente attorno alle
mie opere, desideroso di farle lungamente vivere. Non altramente la pensava
Leonardo ; anzi portava tale opinione all' eccesso , timido e lentissimo com' era
neir intraprendere i lavori, e non sapendone tor la mano da poi. Gli artefici
di altissimo ingegno, stimolati da continuo desiderio di un ottimo che forse
all'uomo non è dato di ottenere, non sogliono esser contenti del buono, e tor-
mentando le opere e il proprio cervello, consumano gran tempo in conside-
razioni ed esperimenti, nè si curano di far molto , solo avendo in vista il far
quel meglio che hanno in idea. Tutta la storia pittorica ci assicura che tale fu
Leonardo, ne pare che, se si eccettui la novella del priore, mai fosse affret-
tato nelle opere da chi aveva autorità sopra di lui.

Apertissimo contrassegno d'imperizia, secondo la bella sentenza di Varrone,
è I esigere che si faccia presto ciò che a farsi è difficilissimo. Lodovico il Moro
 
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