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corporei questo vescovado a quello di Ravello poco di-
scosto.
Il numero delle Chiese e Basiliche un tempo erette
dai patrizj Scalesi , forma una pruova non equivoca di
quella popolata città^ non che la somma pietà tenuta verso
al divin culto. Di fatti lo scrittore de Lellis riporta il nume-
ro di i3o chiese, trenta delle quali erano parrocchie, (i)
Le più antiche furon quelle di s. Sisto , s. Lorenzo 3
s. Stefania e s. Eustachio. Queste due ultime sebbene
oggi dal tempo diroccate , pure il citato de Lellis ha sa-
puto serbarcene la memoria in far parola sull’ antichità
e nobiltà della famiglia d’Afflitto che ne furono i fondato-
ri. Entrambe vantavano l’epoca del X secolo di fon-
dazione : la basilica di s. Eustachio fu eretta nel vil-
laggio di Scalcila (oggi Pontone') (2) sulfurea d’una emi-
nente collinetta che sovrasta e rendesi visibile da Atrani
e da Amalfi, cinta d’intorno da forte muraglie con due
' o
porte una ad oriente e 1’ altra ad occidente , ornata al
di fuori da infinite picciole colonnette di marmo pario,
in più ordini elegantemente distribuite ; succedevano a
queste l’intreccio degli archi alla semi-gotica risaltati con
pietre faccettate di diversi colori che formavano il più gra-
zioso ed elegante contrapposto.—Dava ingresso alla basi-
lica un atrio coverto e sostenuto da colonne con por-

(1) De Lellis famigl. nob. pari. 3. pag. 2,53.'—Bisogna conoscere che
lo scrittore forse intendeva includerci anche quelle chiese poste nel
villaggio di Pontone di pertinenza alla medesima città.
(2) Non sappiamo per quale eventualità questo villaggio chiamato
nel 1137 Scalella abbia potuto pochi anni dopo mutare la sua de-
nominazione in quella di Pontone. Difatli da un istrumenlo del 1180 sot-
to Guglielmo il Buono trovasi già segnato Pontone e non Scaletta.—
V. archiv. delle Monache della Ss. Trinità d’Amalfi n.» 288.
 
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