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CAP. VI.

Amalfi sostituisce ai Conti i Dogi.
Poco soddisfatti gli Amalfitani del sistema di governo
de’ loro Prefetti e Conti , e quasi annojati pei' lo spa-
zio di iZja anni da quella magistratura , si dettero pre-
mura d’innalzarla a più orrevole grado con f eligervi i
Dogi (i). Mansone Fusile , o Fuscolo figlio di Leone e
nipote di Orso , fu il primo che col favore del popolo
assumesse il titolo di gran Doge d’Amalfi nell’897 , sot-
to all1 imperador greco Leone VI. detto il filosofo. Egli
s1 associò tre anni dopo nel governo il suo figlio Masta-
ro o Mastalo : ma nel 914 , dopo sedeci anni di domi-
nio Mansone cambiò il berretto ducale col cappuccio
nel monastero di s. Benedetto in Salerno , al quale fe1
molte ampie donazioni (2). Non rilevasi dalle cronache
il motivo del suo abdicamento , e se volontario , o for-
zato fosse : facilmente dovette essere di sua volontà, giac-
ché vediamo succedere pacificamente il figlio. — Se il tem-
po colle sue vicende non ci avesse tolte le tante storiche

(1) Doge , così detto per distinzione de’ ducili feudatari. Gli Amal-
fitani non sogetti a’ principi Longorbardi, non solo non conobbero i
feudi al pari de’ Greci a cui ubbidivano ; ma anche altre leggi non
regnarono presso loro , salvo che quelle dominanti fra greci al pari
delle altre città non soggette a’ Longobardi.
(■2) Chron. Cavens. in an. gi/p Manso Dux Malfiae multa opinili
in nostro monasterio 5 et ipse Monachus quoque factus.
 
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