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Cancellieri, Francesco
Le dve nvove campane di Campidoglio benedette dalla Santità di N. S. Pio VII. P. O. M. e descritte da Francesco Cancellieri: con varie notizie sopra i campanili e sopra ogni sorta di orlogi ed vn' appendice di monvmenti — Roma, 1806 [Cicognara, 3643]

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https://doi.org/10.11588/diglit.24004#0026
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4 Campane Minori

sostiene, eli e erano $66. come i giorni dell'anno (i). Se ne spiega-
no poi i misteriosi significati da S- Cirillo Alessandrino (2), da San
Girolamo (g) , e da S« Gregorio (4) •

Narrasi , che il famoso Tempio di Dodona (5) fusse circondato da
Campanelle , che agitate dal Vento rendevano un suono quasi conti-
nuo , a guisa di quelle appese ai Padiglioni Cinesi , e che adornano
il delizioso Casino di una Villa 'Reale , ornata su quel gusto, ai Colli,
fuor di Palermo • A similitudine di questo , fu il Mausoleo del Re
Porsenna , così descritto da Plinio (6) . In summo Ortis Aeneus est
Petasus , ex quo pendent excepta Catenis Tintinnatala , quae vento
agitata , longe sonitum referunt, ut Dodonae olim factum . Quindi ta-
luno ha sospettato , che forse , anco da questo , sia provenuto l'an-
tico Adagio di Decio Ausonio , Aes Dodonaeum ,

Nec Dodonaei cessai tinnitus alieni ,
per alludere alla Lingua , che sta sempre in moto, de'Ciarlieri (7)»

Ci assicura Luciano , che i Sacerdoti della Dea Siria usavano
le Campane (8) • Gli Antichi adoperavano questi Vasi metallici nelle
Feste de'loro Dei; come prova la Figura di un Sacerdote di Bacco?
riportata da Mons. Fabretti (9)» Giovenale dice (10);

Verborum tanta cadìt vis y
Tot pari ter Felves 3 et Tintinnabula dices
Pulsari •

Plauto così li descrisse graziosamente (11).

Nunquam aedepol temere tinnii Tintinnabulum ;
A/isi qui illud tractat, aut movet, mutum est, non loquituf
ma però disse, che non tacevano ne' Sagri/icj (12).

Augusto collocò i Tintinnaboli , soliti a tenersi alle Porte , co-
me si usa anche al presente 3 nel più alto luogo del Tempio di Gio-
ve Capitolino (J3)s

(1) L. f. Stroma?.

(2.) L. 11. de adorar, in spìr» et verit.
p. 385-.

(3) Loc. crt.

(4) In Pastora!, z. p. c. 4.

(f) Strabo lib.vn.et in eum Notae CayiÌ.
Quirini in Primordi Corcyr. Cap.n. Steph.
By%antini Fragmentum de Dedone , cum la-
tina versione , et exercitationibus Jat. Gre-
&ovii. Lugd, Bat. 1 581. 4. et in Thes. Grae-
ci T. VII. p. 269. CUude Saìli-r Nonvelle
Conjectt're sur Y Oracle de Dedone . £>ans
le T. III. de Y Htst. de Y Acad. des Inscri-
ption- p. 4<>.

(ó) Lib. xni. ubi de LaberìDthis, V.

fo'um Barherunum in Promptuarto R.er.Tit.24.

(7) Manutius in Adagiis . Cael. Rodigin,
Anr. Lece. lib. xix. c. 11.

(8) In Dial. T. Ili. Sacerdos postqiiam ad
Su mimmi Tempii pervenir, preces prò uno-
quoque faci* . Precando autem pariter , et
aereiHTi quoddam Tintinnabulum pulsat ;
quod motiim graviter, atque aspere sonat .

(p) Syntagma Inscript. e vi. p. 419,

(10) Sat. vi. v. 440.

(11) In Tri min*. Act. iv. Se. 2.
(1z) Pseud. 1.3. 98.

(13) Sueton. in c/us vita c. 91. Tintinna-
bulis Fastigium Aedis redimivit. V. Robcr-
telium in Octav» A"g»
 
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