42 ARCHITETTURA EGIZIANA. PARTE II.
Per tempj della sesta specie si devono considerare quei che si scorgono partecipare della forma propria
dei tempj prostili dei greci, colla differenza però che si trovano avere il pronao alquanto più largo della rima-
nente parte posteriore dell'edifìzio. Si hanno di una tale specie di tempj maggiori esempj di qualunque altro
genere, e comunemente si conoscono essere stati eretti sotto i faraoni delle ultime dinastie ed in particolare sotto
i lagidi. Tali sono il tempio maggiore dell'isola di File, quello di Anteopoli, quello di Latopoli, al quale si è
aggiunto una semplice cinta di colonne intorno la parte posteriore, quello di Apollinopoli e quello maggiore
di Tentila.
Nella settima ed ultima specie si devono comprendere quei tempj che si rinvengono partecipare mol-
tissimo di quei del genere perittero dei greci per essere in tutto l'intorno circondati da peristili composti da
colonne ad eccezione degli angoli. Tali sono il tempio di Elezia, quei di Elefantina, quello minore di Apol-
linopoli, quello di Ermopoli, al quale si trova aggiunto un recinto di semplice colonne nel d'avanti, e quello
minore di Tentira.
Così soltanto dalle accennate diverse ricerche si potè stabilire un ordinato partimento dei differenti edi-
fizj sacri dell'Egitto, che non ci venne dato di poter dedurre dalle memorie che ci hanno tramandate gli antichi.
Onde è che si dovettero far precedere le parziali considerazioni all'esposto generale ordinamento.
CAPITOLO III.
DIFFERENTI GENERI DI DECORAZIONE IMPIEGATI NELL'ARCHITETTURA
DEGLI EDIFIZJ SACRI DELL'EGITTO E DELLA NUBIA
A
Ile esposte dimostrazioni sulla varia forma degli edifìzj sacri dell'Egitto e della Nubia, si fanno succe-
dere in questo terzo partimento quelle esposizioni che sono necessarie a determinare i differenti generi di de-
corazione impiegati nell'architettura dei medesimi ediftzj. Ed in tale esposizione si prenderanno primieramente
a considerare i differenti generi di colonne coi loro sopraornati, quali si trovano impiegati nei diversi tempi •
e ciò facendo si seguirà più l'ordine progressivo delle epoche in cui le medesime opere si conoscono essere
state impiegate, che qualunque altro ordine dedotto dalle parziali forme, le quali non si possono con precisione
classificare, ne si hanno sufficenti documenti per appropriare denominazioni distinte ad ogni genere di colonne,
come vengono stabilite nella architettura greca. Quindi si dimostrerà quale fosse l'architettura generale impie-
gata, tanto nella elevazione degli stessi edifìzj, quanto nei peristilj degli atrii e nei propilei eretti avanti di essi,
come altresì nei portici quadrangolari posti isolatamente. Pertanto, seguendo l'accennata distribuzione, si
prenderanno primieramente a considerare le stesse colonne ed i loro ornamenti in cinque classi distinte quanti
furono precisamente i partimenti adottati nella esposizione storica riferita nella Parte I.
PILASTRI E COLONNE DELLA PRIMA EPOCA. Benché non si possano con certezza rinvenire
colonne erette dagli egiziani nel tempo delle prime dodici dinastie, che costituirono il primo partimento storico,
pure da quanto si conosce essere stato impiegato in tal genere di opere nelle grandi piramidi di Memfi, ed
anche da quanto si narra essersi praticato nel celebre tempio di Vulcano stabilito nella stessa città dai faraoni
delle prime dinastie, come altresì da quanto si conosce effettivamente essere stato posto in uso nelle susseguenti
prime dinastie, può dedursi che i primi oggetti posti a sorreggere la parte superiore delle fabbriche, dopo le
pareti continuate, dovevano essere i pilastri quadrangolari, quali si rinvengono in diversi ipogei di antichissima
struttura, e precipuamente in quei vastissimi di Tebe, come pure in alcuni portici degli atrii dei tempj, avanti
alla fronte dei quali vennero nei tempi successivi poste grandi statue per appropriare ad essi un qualche
ornamento. La forma, che avevano siffatte più semplici opere di sostegno, si offre delineata nella Fig. 1
della Tav. XCIV.
Quindi servono le seguenti Fig. 2 e 3 a dimostrare il modo con cui vennero gli stessi pilastri quadrati
ridotti a forma poligona per avvicinarli di più alla cilindrica propria della colonna; ed infatti è solamente,
suddividendo a più facce i massi di pietra quadrangolari, che può ottenersi nell'artifizio di renderli toncleggiati
Per tempj della sesta specie si devono considerare quei che si scorgono partecipare della forma propria
dei tempj prostili dei greci, colla differenza però che si trovano avere il pronao alquanto più largo della rima-
nente parte posteriore dell'edifìzio. Si hanno di una tale specie di tempj maggiori esempj di qualunque altro
genere, e comunemente si conoscono essere stati eretti sotto i faraoni delle ultime dinastie ed in particolare sotto
i lagidi. Tali sono il tempio maggiore dell'isola di File, quello di Anteopoli, quello di Latopoli, al quale si è
aggiunto una semplice cinta di colonne intorno la parte posteriore, quello di Apollinopoli e quello maggiore
di Tentila.
Nella settima ed ultima specie si devono comprendere quei tempj che si rinvengono partecipare mol-
tissimo di quei del genere perittero dei greci per essere in tutto l'intorno circondati da peristili composti da
colonne ad eccezione degli angoli. Tali sono il tempio di Elezia, quei di Elefantina, quello minore di Apol-
linopoli, quello di Ermopoli, al quale si trova aggiunto un recinto di semplice colonne nel d'avanti, e quello
minore di Tentira.
Così soltanto dalle accennate diverse ricerche si potè stabilire un ordinato partimento dei differenti edi-
fizj sacri dell'Egitto, che non ci venne dato di poter dedurre dalle memorie che ci hanno tramandate gli antichi.
Onde è che si dovettero far precedere le parziali considerazioni all'esposto generale ordinamento.
CAPITOLO III.
DIFFERENTI GENERI DI DECORAZIONE IMPIEGATI NELL'ARCHITETTURA
DEGLI EDIFIZJ SACRI DELL'EGITTO E DELLA NUBIA
A
Ile esposte dimostrazioni sulla varia forma degli edifìzj sacri dell'Egitto e della Nubia, si fanno succe-
dere in questo terzo partimento quelle esposizioni che sono necessarie a determinare i differenti generi di de-
corazione impiegati nell'architettura dei medesimi ediftzj. Ed in tale esposizione si prenderanno primieramente
a considerare i differenti generi di colonne coi loro sopraornati, quali si trovano impiegati nei diversi tempi •
e ciò facendo si seguirà più l'ordine progressivo delle epoche in cui le medesime opere si conoscono essere
state impiegate, che qualunque altro ordine dedotto dalle parziali forme, le quali non si possono con precisione
classificare, ne si hanno sufficenti documenti per appropriare denominazioni distinte ad ogni genere di colonne,
come vengono stabilite nella architettura greca. Quindi si dimostrerà quale fosse l'architettura generale impie-
gata, tanto nella elevazione degli stessi edifìzj, quanto nei peristilj degli atrii e nei propilei eretti avanti di essi,
come altresì nei portici quadrangolari posti isolatamente. Pertanto, seguendo l'accennata distribuzione, si
prenderanno primieramente a considerare le stesse colonne ed i loro ornamenti in cinque classi distinte quanti
furono precisamente i partimenti adottati nella esposizione storica riferita nella Parte I.
PILASTRI E COLONNE DELLA PRIMA EPOCA. Benché non si possano con certezza rinvenire
colonne erette dagli egiziani nel tempo delle prime dodici dinastie, che costituirono il primo partimento storico,
pure da quanto si conosce essere stato impiegato in tal genere di opere nelle grandi piramidi di Memfi, ed
anche da quanto si narra essersi praticato nel celebre tempio di Vulcano stabilito nella stessa città dai faraoni
delle prime dinastie, come altresì da quanto si conosce effettivamente essere stato posto in uso nelle susseguenti
prime dinastie, può dedursi che i primi oggetti posti a sorreggere la parte superiore delle fabbriche, dopo le
pareti continuate, dovevano essere i pilastri quadrangolari, quali si rinvengono in diversi ipogei di antichissima
struttura, e precipuamente in quei vastissimi di Tebe, come pure in alcuni portici degli atrii dei tempj, avanti
alla fronte dei quali vennero nei tempi successivi poste grandi statue per appropriare ad essi un qualche
ornamento. La forma, che avevano siffatte più semplici opere di sostegno, si offre delineata nella Fig. 1
della Tav. XCIV.
Quindi servono le seguenti Fig. 2 e 3 a dimostrare il modo con cui vennero gli stessi pilastri quadrati
ridotti a forma poligona per avvicinarli di più alla cilindrica propria della colonna; ed infatti è solamente,
suddividendo a più facce i massi di pietra quadrangolari, che può ottenersi nell'artifizio di renderli toncleggiati