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Santità mi commise, ch' io facessi la storia
di Moisè quando percuote la pietra , che
n'esce l'acqua , con un motto sopra , il quale
dicesse: Ut bibat Populus (i). E poi ag-
giunse: va Benvenuto, che tu non l'avrai
finita sì tosto ch' io avrò pensato a' casi tua.
Partito ch'io fui, il Papa sì vantò alla pre-
senza di tutti di darmi tanto, ch' io avrei
potuto riccamente vivere, senza mai più af-
faticarmi con altri. Attesi sollecitamente a
finire il rovescio del Moisè.
In questo mezzo il Papa si ammalò ;
e giudicando i medici, che il male fussi pe-
ricoloso , quel mio avversario avendo paura
di me, commise a certi soldati napoletani,
che facessino a me quello, ch'egli aveva pau-
ra ch'io non facessi a lui. Però ebbi molte
(i) Anche questo rovescio può vedersi nel Bonanni;
ed eccone l'allusione . Il Papa quando fu ad Orvieto
nel 1628., veduta la penuria d'acqua a cui era sotto-
posta quella città, fabbricata sopra un nudo sasso e lon-
tana da ogni sorgente, ordinò ad Antonio da S. Gallo
di scavarvi un gran pozzo, il quale veramente riuscì
una maraviglia dell ' arte . Questo pozzo tagliato nel sas-
so alla profondità di 265. palmi e largo 25. braccia, ha
due scale a chiocciola l'una sopra l'altra per discender-
vi e salirne; le quali sono fatte in modo che le bestie
da soma vi entrano e per 248. comodi gradini calano
ad un ponte posto sopra una sorgente, ove si carica
l'acqua; indi senza tornare indietro riescono sull' altra
scola, che gira sopra la prime ; e per essa ritornano
fuori del pozzo per una porta diversa da quella, per cui
sono entrate . Quest' opera era quasi finita alla morte di
Clemente VII., ed era quindi naturale ch'ei la registrasse
ne' suoi fasti con una medaglia.
Santità mi commise, ch' io facessi la storia
di Moisè quando percuote la pietra , che
n'esce l'acqua , con un motto sopra , il quale
dicesse: Ut bibat Populus (i). E poi ag-
giunse: va Benvenuto, che tu non l'avrai
finita sì tosto ch' io avrò pensato a' casi tua.
Partito ch'io fui, il Papa sì vantò alla pre-
senza di tutti di darmi tanto, ch' io avrei
potuto riccamente vivere, senza mai più af-
faticarmi con altri. Attesi sollecitamente a
finire il rovescio del Moisè.
In questo mezzo il Papa si ammalò ;
e giudicando i medici, che il male fussi pe-
ricoloso , quel mio avversario avendo paura
di me, commise a certi soldati napoletani,
che facessino a me quello, ch'egli aveva pau-
ra ch'io non facessi a lui. Però ebbi molte
(i) Anche questo rovescio può vedersi nel Bonanni;
ed eccone l'allusione . Il Papa quando fu ad Orvieto
nel 1628., veduta la penuria d'acqua a cui era sotto-
posta quella città, fabbricata sopra un nudo sasso e lon-
tana da ogni sorgente, ordinò ad Antonio da S. Gallo
di scavarvi un gran pozzo, il quale veramente riuscì
una maraviglia dell ' arte . Questo pozzo tagliato nel sas-
so alla profondità di 265. palmi e largo 25. braccia, ha
due scale a chiocciola l'una sopra l'altra per discender-
vi e salirne; le quali sono fatte in modo che le bestie
da soma vi entrano e per 248. comodi gradini calano
ad un ponte posto sopra una sorgente, ove si carica
l'acqua; indi senza tornare indietro riescono sull' altra
scola, che gira sopra la prime ; e per essa ritornano
fuori del pozzo per una porta diversa da quella, per cui
sono entrate . Quest' opera era quasi finita alla morte di
Clemente VII., ed era quindi naturale ch'ei la registrasse
ne' suoi fasti con una medaglia.