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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Oth.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0385
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CELLINL 35l
non ridessi: quei mia giovani risono ; egli
piagneva . Quel cavallo s'ajnlò , quando noi
l'avevamo fatto ispaceiato. Cosi ridendo ri-
pigliammo le forze, e mettemmoci a segui-
tare il monte. Quelli quattro gentiluomini
tedeschi , eh' erano giunti prima di noi in
cima dì quella ripida montagna, ci man-
darono alcune persone , le quali ci ajala-
rono ; tantoché noi giugnemmo a quel sal-
vatichissimo alloggiamento : dove, essendo
noi molli e stracchi e affamati , fummo
piacevolissimamente ricevuti , e ivi ci rasciu-
gammo, ci riposammo , soddisfacemmo alla
fame e con certe erbacce fu medicato il
cavallo ferito ; e ci fu insegnato quella sor-
te d'erbe, delle quali n' erano piene le sie-
pi, e ci fu detto, che tenendogli conti-
nuamente la piaga piena di quell' erbe, il
cavallo non tanto guarirebbe, ma ci ser-
virebbe come se non avessi male al mon-
do: tanto facemmo. Ringraziato i gentil-
uomini, noi molto ben ristorati di quivi
ci partimmo e passammo innanzi, ringra-
ziando Iddio, che ci avessi salvati da quel
gran pericolo. Arrivammo a una terra di
là da Vessa : quivi riposammo la notte ,
dove noi sentimmo tutte l'ore della notte
una Guardia, che cantava in molto piace-
vo! modo; e per esser tutte quelle case di
quella città di legno di abeto, la Guardia
non diceva altra cosa, se non che s'avessi
cura al fuoco. Il Burbacca , che era spa-
ventato della giornata, a ogni ora diceva
 
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