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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Oth.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0426
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392 VITA DI BENVENUTO
medesimi aguti, che di lì avevo cavati, le
riavevo confitte ; ma li detti aguti erano
tagliati, e gli avevo rimessi leggermente,
tantoché mi tenevano le bandelle . Questa
cosa io la feci con grandissima difficultà ,
perchè il Castellano sognava ogni notte ,
ch'io mi ero fuggito, e però egli mandava
a vedere d'ora in ora la prigione; e quel-
lo che veniva a vederla aveva nome e fatti

di birro . Questo si domandava Bozza , e
sempre menava seco un altro , che si do-
mandava Giovanni , per soprannome Pedi-
gnone : questo era soldato , il Bozza era
servitore . Questo Giovanni non veniva mai
a quella mia prigione , che non mi dicessi
qualche ingiuria . Costui era di quel di
Prato , ed era stato in Prato allo speziale :
guardava diligentemente ogni sera quelle
bandelle e tutta la prigione; ed io gli
dicevo : guardatemi bene, perchè io mi
voglio fuggire a ogni modo. Queste parole
fecion generare una nimicizia assai ben
grande infra lui e me; in modo che io con
grandissima diligenza tutti quei mia ferruzzi
(come se a dire tanaglie e un pugnale assai
ben lungo e altre cose appartenenti ) dili-
gentemente tutti riponevo nel mio paglie-
riccio ; così quelle fasce, che io avevo fatto,
ancora queste tenevo in questo pagliericcio;
e com' egli era giorno, subito da me ispaz-
zavo ; e sebbene per natura io mi diletto
della pulitezza, allora io stavo pulitissimo.
Ispazzato eh' io avevo, rifacevo il mio letto
 
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