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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Oth.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0432
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398 VITA DI BENVENUTO

ch' io m'avvedessi della rottura della gamba,
mettendomi le mane al capo me le levai
tutte sanguinose: e poi cercatomi per tutto
bene, conobbi e giudicai di non aver male
che d'importanza fosse ; però volendomi riz-
zar di terra, mi trovai tronca la mia gam-
ba diritta sopra il tallone tre dita, che
anco questo mi sbigottì . Cavai il mio pu-
gnaletto insieme colla guaina ; che per aver
questa un puntale con una pallottola assai
grossa in cima del puntale, questo era stato
la causa dell' avermi rotto la gamba ; per-
chè contrastando Tossa con quella grossezza
di quella pallottola, non potendo fossa
piegarsi, fu causa che in quel luogo si
ruppe: di modo ch' io gettai via il fodero
del pugnale, e col pugnale tagliai un pezzo
di quella fascia, che m' era avanzata, e il
meglio ch' io possetti, rimessi la gamba in-
sieme ; dipoi carpone col detto pugnale io
me n'andava inverso la porta. Per la qual
cosa giunto alla porta , io la trovai chiusa;
e veduto una certa pietra sotto la porta
appunto ; la quale , giudicando ch' ella non
fusse molto forte, mi provai a scagliarla;
dipoi vi messi le mani , e sentendola di-
menare , quella facilmente m'ubbidì, e tras-
sila fuora ; e per quivi entrai. Era stato
più di cinquecento passi andanti dal luogo
dov'io caddi alla porta dov' io entrai. En-
trato ch' io fui dentro in Roma , certi cani
mastini mi si gettarono addosso e mala-
mente mi morsono ; a i quali, rimettendosi
 
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