220 VITA DI BENVENUTO
dò, se gli bastava la vista di fare un9 ope-
ra a quel modo. Egli rispose che sì. Il
Papa gli disse , eh' e' seguitasse quell'ordine
appunto ; dipoi si volse al Governatore , e
gli disse: vedete se Benvenuto ce la vuol
dare , che dandocela così , se gli paghi
tutto quello ch' ella è stimata da valentuo-
mo; volendocela finire , e' pigli un termi-
ne : e se voi vedete, eh'e' la voglia fare,
dategli quelle comodità ch' egli domanda,
giuste . Allora il Governatore disse : Bea-
tissimo Padre , io conosco la terribil quali-
tà di quel giovane ; datemi autorità , ch'io
gliene possa dare una sbarbazzata (i) a
mio modo. A questo il Papa disse, che
facesse quel che volesse colle parole, ben-
ché egli era certo , che farebbe il peggio ;
dipoi quando ei vedesse di non potere far
altro , mi dicesse , ch'io portassi li sua
cinquecento scudi a quel Pompeo suo gio-
jelliere sopraddetto . Tornato il Governa-
tore , fattomi chiamare in camera sua, con
un birresco sguardo mi disse: i Papi han-
no autorità di sciorre e legare tutto il
mondo, e tanto subito si afferma in Cielo
per ben fatto ; eccoti la tua opera sciolta
e veduta da Sua Santità . Allora io alzai
la voce, e dissi: io ringrazio Iddio, che
ora io so ragionare com'è fatta la fede dei
Papi . Allora il Governatore mi disse e te-

(x) Una forte riprensione.