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Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 3) — Venedig, 1818 [Cicognara, 18-3; 2486-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1186#0239
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a39

CAPITOLO TERZO

OPERE DELLO SCULTORE CANOVA.

I /'a prima opera di questo scultore nella quale, studiando d'imitar la natu-
ra, vi associò le osservazioni sulle antiche sculture con visibil profitto, dopo
il suo arrivo in Roma, fu il Teseo sedente sul Minotauro attualmente posse- S"11"1 di

r Teseo

ilulo dal barone conte di Fries. Ivi la grandiosità delle forme, e la loro scel- «deme.
ta dimostrarono immediatamente la forza del genio, e la squisitezza del gusto;
uè si potè più dubilare se le braccia od il petto delle sue figure fossero di
pura imitazione, ovvero materialmente modellate sul vivo, come allorquando
si espose in casa dell' ambasciator di Venezia il Dedalo supposero alcuni
clie la bella carnosità del marmo fosse tratta da un modello calcato sul ve-
ro; poiché non sembrava ad alcuno possibile che lo scarpello con tanta fe-
licità sorprender potesse quei fuggitivi effetti, e andamenti della carne, che
da lungo tempo non apparivano più nelle opere della scultura moderna fatte
a memoria, senza prender di mira la diligente imitazione del naturale. La fi-
gura del Dedalo, che da noi si presenta alla tav. XXV è uno dei lavori, Gruppo di
che serve con maggior evidenza a provare, per qual via si operò il passaggio Dedalo,
dallo stato infelice delle arti guaste e corrotte al purgato stile dominante nel-
1' epoca presente.

Sta in vicinanza di quello nella stessa tavola l'altro gruppo di Venere e vèS™ a
Adone, che con vero cullo di passionato amatore del bello conserva il signor
marchese Berio in un elegante tempietto annesso al suo palazzo di Napoli.
Questa è un'opera che sebbene terminala diversi anni dopo che fu modella-
ta, deve considerarsi, se non per la sua esecuzione, pel suo concetto, come
contemporanea al monumento di Rezzonico. Il passaggio dall imitare una
cena floscezza della natura tal come presentasi essa semplicemente a'nostri
sguardi, a quel sostenuta e più squadrato stile che ammirasi tanto nelle ope-
re antiche, si vede chiaramente in quesli due marmi. L'espressione del-
l'Adone troverebbesi fredda da alcuno che perdesse e!', mira il riflesso, che
sta in atto più di partire che di tornar dalla caccia: e la positura amorosa
della donna vezzeggiandolo par che dinoti preghiera per distornelo : non po-
lendosi con più grazia e più nobiltà dimostrare quel sentimento di affetto
che dal molle abbandono, dal piegare del capo, e dall'alzar languidamente
lo sguardo si manifesta.
 
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