3,10
LIBRO SETTIMO
ne del
disse queir antico, è da stimarsi pubblica ricchezza , e onor comune
mondo (0*
Infatti allorquando la fama di quest'uomo siraordinario era meno sicura
che non lo è presentemente 5 poiché le ultime opere sue sembrano aver po-
sto il sugello alla sua immortalila; parve che l'invidia tentasse ( siccome in
altro luogo abbiam sospettato ) di attaccarlo coi mezzi più scaltri avanti
darsi affatto per vinta5 e furtivamente cercando d'insinuarsi, conobbe no
esservi altro mezzo per attenuar la sua gloria, se pure era più in tempo
quanto l'asconder tra i fiori il pungol dell'ape. L'oblivione cuoprì del suo
velo la censura, sebbene scaltramente ammantata dell1 aspetto di lode; e Cano-.
va sempre tranquillamente rispose colle sue statue alle osservazioni de'suoi
■ antagonisti (2).
(1) Piace qui riportare il princìpio Hi un di-
scorso che precede le Poesie per l'aspet-
tato arrivo di Canova in Bologna, 1810
scritto appunto da Pietro Giordani,
Raro e difficile a' nostri tempi è quello
che fu agli antichi frequente, lo sponta-
neo co 111 moverai delle Città ad allegrezza
pubblica. E nondimeno se una straordi-
naria eccellenza dì virtù e di fama rispfcn-
de, può ancora il fredda secolo accendersi
d amore', Lo avete provato voi, sig. Canova,
più volte: e in si freschi anni sentite da
lungo tempo coinè vi adora questa età che
voi illustrate. Ora vi piaccia di gradire
nui Bolognesi un pubblico segno di questa
universale affezione. Perchè appena s' in-
lese eh' eravate per concedere la vostra
presenza a Bologna, non pur quelli che
studiano alle arti delle quali siete venerato
Principe, ne quelli solamente che delle
arti prendono con intelligenza maggior
piacere, ma chiunque crede che a se toc-
chi parte di gloria Italiana , o si pregia
di ciò che onora V umana specie, lutti si
rallegrarono come ad annuncio di conso-
lazione comune. Subitamente corse all'ani-
mo di tutti: vedremo l'uomo singolare
al quale per tanti secoli non sì trova chi
pone appressoj avremo presente chi per
la fama e per le opere, conosciuto e desi-
derato in ogni parte d' Europa, è riverito
da' Principi] e da' popoli riputato più de-
gno d invidia che i Re ....
[2.) Cosi finisce il numero Vili, del giorna-
le Enciclopedico di Napoli nell' agosto
1 80", che portava in tre successivi qua-
derni un estratto del rancido liherrnlo
stampalo in Zurigo nell' anno precedente.
„ Si potrebbe trovar molto dì analogia
„ tra il carattere morale di questo artista,
„ ed il gusto che spiega nelle sue opere.
„ Canova vive intieramente nella sua arte,
„ Dobbiamo alla sua meravigliosa attivila
„ un si gran numero di produzioni nello
„ spazio di 23 anni; e le ultime operesor-
,, lite dal suo scarpello fanno vedere colla
„ superiorità loro su di quelle che le han-
„ no precedute, eh' egli non tralascia di
„ aspirare ad un grado più alto di perfe-
„ zionc. Le sue qualità morali contribui-
„ ranno senza dubbio ad aggiungere allin-
,, teresse che deve inspirare come artista;
„ un carattere dì dolcezza e di bontà, una
„ franchezza amabile , de' procedimenti
„ onesti, un'estrema modestia in mezzo dei
„ trionfi, e delle marche d' onore che gh
„ hanno acquistato ì suoi talenti, de senti-
,, menti disinteressati e generosi, un cuo-
,, re portalo alla beneficenza, e che la g*"
„ losia de' successi degli altri non può
LIBRO SETTIMO
ne del
disse queir antico, è da stimarsi pubblica ricchezza , e onor comune
mondo (0*
Infatti allorquando la fama di quest'uomo siraordinario era meno sicura
che non lo è presentemente 5 poiché le ultime opere sue sembrano aver po-
sto il sugello alla sua immortalila; parve che l'invidia tentasse ( siccome in
altro luogo abbiam sospettato ) di attaccarlo coi mezzi più scaltri avanti
darsi affatto per vinta5 e furtivamente cercando d'insinuarsi, conobbe no
esservi altro mezzo per attenuar la sua gloria, se pure era più in tempo
quanto l'asconder tra i fiori il pungol dell'ape. L'oblivione cuoprì del suo
velo la censura, sebbene scaltramente ammantata dell1 aspetto di lode; e Cano-.
va sempre tranquillamente rispose colle sue statue alle osservazioni de'suoi
■ antagonisti (2).
(1) Piace qui riportare il princìpio Hi un di-
scorso che precede le Poesie per l'aspet-
tato arrivo di Canova in Bologna, 1810
scritto appunto da Pietro Giordani,
Raro e difficile a' nostri tempi è quello
che fu agli antichi frequente, lo sponta-
neo co 111 moverai delle Città ad allegrezza
pubblica. E nondimeno se una straordi-
naria eccellenza dì virtù e di fama rispfcn-
de, può ancora il fredda secolo accendersi
d amore', Lo avete provato voi, sig. Canova,
più volte: e in si freschi anni sentite da
lungo tempo coinè vi adora questa età che
voi illustrate. Ora vi piaccia di gradire
nui Bolognesi un pubblico segno di questa
universale affezione. Perchè appena s' in-
lese eh' eravate per concedere la vostra
presenza a Bologna, non pur quelli che
studiano alle arti delle quali siete venerato
Principe, ne quelli solamente che delle
arti prendono con intelligenza maggior
piacere, ma chiunque crede che a se toc-
chi parte di gloria Italiana , o si pregia
di ciò che onora V umana specie, lutti si
rallegrarono come ad annuncio di conso-
lazione comune. Subitamente corse all'ani-
mo di tutti: vedremo l'uomo singolare
al quale per tanti secoli non sì trova chi
pone appressoj avremo presente chi per
la fama e per le opere, conosciuto e desi-
derato in ogni parte d' Europa, è riverito
da' Principi] e da' popoli riputato più de-
gno d invidia che i Re ....
[2.) Cosi finisce il numero Vili, del giorna-
le Enciclopedico di Napoli nell' agosto
1 80", che portava in tre successivi qua-
derni un estratto del rancido liherrnlo
stampalo in Zurigo nell' anno precedente.
„ Si potrebbe trovar molto dì analogia
„ tra il carattere morale di questo artista,
„ ed il gusto che spiega nelle sue opere.
„ Canova vive intieramente nella sua arte,
„ Dobbiamo alla sua meravigliosa attivila
„ un si gran numero di produzioni nello
„ spazio di 23 anni; e le ultime operesor-
,, lite dal suo scarpello fanno vedere colla
„ superiorità loro su di quelle che le han-
„ no precedute, eh' egli non tralascia di
„ aspirare ad un grado più alto di perfe-
„ zionc. Le sue qualità morali contribui-
„ ranno senza dubbio ad aggiungere allin-
,, teresse che deve inspirare come artista;
„ un carattere dì dolcezza e di bontà, una
„ franchezza amabile , de' procedimenti
„ onesti, un'estrema modestia in mezzo dei
„ trionfi, e delle marche d' onore che gh
„ hanno acquistato ì suoi talenti, de senti-
,, menti disinteressati e generosi, un cuo-
,, re portalo alla beneficenza, e che la g*"
„ losia de' successi degli altri non può