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Colombina, Gaspare; Esengren, Philipp [Hrsg.]
Discorso Sopra Il Modo Di Disegnare, Dipingere Et spiegare: secondo l'vna, & l'altr'arte gli affetti principali si naturali, come accidentali nell'Huomo, secondo i precetti della Fisonomia — Venedig, [um 1650]

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https://doi.org/10.11588/diglit.25480#0010
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DEL DISEGNO,
E MODI DI ESERCITARSI IN ESSO.
Capitolo "Primo •
Isegno altro non è (ò nobilitimi Giouani)che vn'a considerata preordinato-
li |§ ne di quelle cose'necessarie à sapersi,jper condurre àbastanza l’opera nel suo
^ 1 3 M fine,la qual preordinatione nella mente imaginata,e dall’animo,e dal giudi-
ili JL—^ || tioconceputa si viene finalmente à porre in atto per varij modi sopra piccio-
li spatij di carte, il che si fà con linee,lumi,& ombre, in modo, che si scuopre
in carta quello, che nell’idea si era fabricato, e per far ciò vi sono cinque modi princi-
pali , & modernamente più adoprati nel disegnare ; li primi quattro, che ordinatamente li
anderanno deseriuendo, seruono per acquistar la, pratica con patienza; il quinto poi serue
per suggello della pratica acquisita da’primi quattro modi:ma più verace,e spedita.il pri-
mo modo dunque è quello, che si fa con la pena,sidamente tratteggiando in quelli luoghi
‘ :ando al ver
iando à cop
.. . - sidamente pigliarci contorni, nè partirli da
prima talmente non si habbia formato il suo così bene, che non si polsa quali diseernere
qual di quelli due sia /imitato. Seconda si haurà poi da disegnare con l’ombre ordinata-
mente come di sopra habbiamo derm ^ in ciò vi si deue porre tanto studio : qua,nto si co-
nosee ellcratti a^-n; %Tmare,polche,qdella i„ _;ci;nreopinione;mannene
la mano delira,leggiera,e li curai. n ìccondo è con l’acquerella in vece dell’ombre sopra la
medesima carta ; modo quali limile al sopradetto, poiché altra differenza non vi è, che in
vece di tratteggiare oue van l’ombre, si ombreggia col penelletto. d’inchiostro tenuto da
per se sido in vna conchiglia di mare, e se gli da poi l’ombra chiara con l’altro penelletto
bagnato nell’acqua subito, e di quella succhiatone la superficie li vnisee poi con l’ombra
già data, e li sfuma ageuolilsimamente, il che è compimento di quello secondo modo. II
terzo ha pure sistesso ordine ; ma fopra carta coloritaci colore sia cheli voglia,pur che sia
senza corpo, per farpi apparire li lumi nelle fommità, e si chiama chiaro,e scuro,onde for-
nito, che è il disegno cò tutte le ombre,che vi vanno,vi si aggiògono i lumi con vn poco di
biacca sottìi mente macinata con acqua di goma arabica,in modo che sia saldetta,& co es-
sa li va lumeggiando leggiermente tutte le sommità,che apparir debbono nel disegno,con
vn penelletto di vaio,fin che si vede efler bé finito. Il quarto vien fatto col lapis rosso ò ne-
ro,il quale si come è il più persetto modo per farli patiéti,e diligenti;così anco è neH’vsarfì
il più ageuole, poiché non riuseendo bene ò tutto,ò in parte conia mollica del pane freseo
leggiermente sopra fìriseiata ci è facoltà di leuare l’errore fatto, e ciò tante volte» quanto
l’opera sia condotta perfettamente al suo fine, senza vna minima machia, ottimo modo
per gl’ignudi: ma è d’auuertire,che in due modi li può disegnare col lapis;il primo tratteg-
giando con maniera così soaue,che all’occhio non renda,nè durezza,nè crudezza;il secó-
do, fiuti che si hàno li primi tratti col detto lapis vi si pógono i secódi da que’primi vn po-
co diucrsijdopo co vn penelletto eli vaio si vniscono,e si sfumano cóuertédo quelli tratti in
vna macchia, la quale serue come per ombra bene vnita,in modo polche con pochi tratti

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.y.
 
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