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Colombina, Gaspare; Esengren, Philipp [Hrsg.]
Discorso Sopra Il Modo Di Disegnare, Dipingere Et spiegare: secondo l'vna, & l'altr'arte gli affetti principali si naturali, come accidentali nell'Huomo, secondo i precetti della Fisonomia — Venedig, [um 1650]

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https://doi.org/10.11588/diglit.25480#0011
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raggiuntiui di sopra si conduce al suo fine, modo vsato da molti suggetti celebri : i quali
modi di disegnare(inclusoui il quinto,che diremo nel fine di quello Capitolo) benché sia-
no diuersi,con tutto ciò in sostanza sono vn’islessa cosa; e perche il primo modo è il fonda-
mento degli altri quattro, perciò se vi appresenta quello libro delia Simetria dehcorpo
humano, delineato ad inllanza del Signor Giouanni Temini, dal virtuoso Signor Filippo
Esegrenio Pittore,à beneficio vostro(ò Giouani virtuosi)da cui apprender potrete il vero,
& il buono del Disegno,e per conseguenza delia Pittura; opera,che quando arriuarete al-
Pimmitatione di essa, & all’osseruanza di tali auuertiménti, e regole,con breuità,e chiarez-
za da noi descritte, vi diamo certa spéranza, che aggiungerete à quella perfettione, che
dalla buona pratica,e lungo lludio si può sperare. Rella auanti che intendiamo il quinto
modo, che dichiariamo di qual proportione si delinea ogni grandezza, e da quanti modi
nasceil moto de’corpije quanto alla proportione la più beila,e che habbia il primo luoco è
di dieci faccìe, e quella si dourà elsercitare in suggetto più graue, e nobile, che sia come la
più lodata,- la seconda di nuoue felle,& hà il secondo luoco di lode,e quella si dourà osser-
uare in soggetto non tanto nobile,e ne’giouanijla terza è di otto felle,e tiene il terzo'or^ine
di bellezza, e si dourà elsercitare ne gli huomini communi. Segue la quarta proporssone
ancora, che è di sette selle, e quella si conuiene a huomini robusti,e forti come faldati &c.
Li fanciulli poi,che cominciano à caminare,cioè che habbiano anni tre si faranno dj sei fe-
lle , quelli che giongono à meza la coscia del padre di cinque, e quelli di sei meli siano di
quattro telle.Per con elulione si haurà per regola generale,acciò se vi sarà nelle dette pro-
portioni qualche errore sia sopportabile,di fare le mani,e le dita più sollo lunghe,che cor-
te, la tella più prello picciola,che grolla, il petto più largo,che llretto ; le gambe più predo
lunghe di stinchi,che corte,& piedi più piccioli,che grandi,elTendoli ossèruato tutto quello
nell’opere de migliori dell’arte -- o niM-rtiiifA rhp nìiWnstoaccre-
seopo bellezza, che altrimenti:
nasee, sono otto,il .
gerii girando, e fermarli, da _ . _ __
no, chi al presente volelse narrarli sarebbe formar vn volume non picciolo, con poco frut-
to : mà perche il nollro fine è trattar di praticala quale consille solamente in non s’appen-
dere con l’intelletto, mà praticare, & operare in essetto ; Perciò dourete essercitarui (se desi-
derate arriuare à qualche perfettione oltre tutto quello,che lin’hora habbiamo dimorso )
a delineare sopra carta colorita con carboncino da fusano, e gesso per allumarle figure in
tutti quelli modiche humanamente può occorreremoà dal naturale; chc cos1 essercitando-
ui farete grandissimo, e perfettilsimo profitto, con conditione però,che osseraiate ancora il
detto di Apclle, che Dies nontranficat sine linea, cioè che in tali delinèationi dal naturale
non rellate essercitarui almeno vn’hora il giorno, e quello cil quinto, & vltilno modo, col
quale si suggella veracemente, e speditamente la pratica acquiltata.
DELLA PITTVRA, E MODO DI ESSERCITARSI
IN ESSA. Cap. II.
Poiché dunque u Pittura (fra l’Arti liberali nobi!issima)altro non è,che imitatione del-
le cose naturali ; per conseguenza il buon Pittore altro non è che imitatore, e perche
quella parola imitatore vuol lignificare persona,che al viuo imita la gra diuersità di quel-
lo, che in quella gran mole terrena si racchiude,perciò farà di. meltieri (oltre l’dler benissi-
mo versato nelle sacre,e profane hillorie) l’hauer buona cognitione delle cose naturali, &
anco di Fisonomia, che di quella per elser nò poco gioueuolejci è parso bene trattarne tut-
to



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