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leggenda KATTrTANO ; poiché esse sincerissime monete so-
no , e d’indubitata fede ; non mai però appartenenti a Ca-
pua , o alla region Campana ; con cui non hanno nulla di
comune ; come malamente tengono i loro editori • ma sì ad
Entella in Sicilia ; le cui medaglie hanno il bue col viso
umano, e tutti gli altri piccoli accidenti delie suddette me-
daglie ; e ve ne ha pur di quelle con l’intera inscrizione
KAMllANnN ; e tu veder le potrai appresso del benemeri-
to Principe di Torremuzza, mentre al Ciel piacque , mio
dolcissimo amico ^ : e del passaggio de’ Campani in Sici-
lia ; del loro stabilimento in quell’isola; e di Entella loro
colonia son da vedere Polibio^, Diodoro e Stefano
Un’ inchesta sarebbe da far qui, cioè onde sia avvenu-
to , che di Capua , citt'a sì ricca e di tanta magnificenza ,
sino ad andar in proverbio quel suo decantato lusso, mone-
te non ci sieno in metallo nobile ; poiché quelle , che la
terra ha sinora date fuora, tutte assatto son di bronzo ; e
pur di Calvi, di Tiano, di Sessa, che in niuna fatta guisa
da paragonar erano con la Metropoli , medaglie in argento
veggiamo tutto il dì andare attorno . Per me non saprei co-
sa pensarmi; e per quanto ci ho strolagato su, nulla mi si
è offerto da dire, che soddisfaccia ;
Nam isti quidem hercle orationi Oedipo
Opus est conjettore , qui spbingi interpres fuit,
Poemi. 1.3. per usar le parole di quei servo Plautino. Nè è da far ca-
so,
(a) Steli. veter. Num. Tab. XXIX. re i! comentario del Casaubono,
1. 9. Juttnr. r. Tab. IV. 1. 2. (c) Lib. XIV. 9.
(b) Lib. I., dove portassi osserva- (d) Alla stessa voce E^rex.
leggenda KATTrTANO ; poiché esse sincerissime monete so-
no , e d’indubitata fede ; non mai però appartenenti a Ca-
pua , o alla region Campana ; con cui non hanno nulla di
comune ; come malamente tengono i loro editori • ma sì ad
Entella in Sicilia ; le cui medaglie hanno il bue col viso
umano, e tutti gli altri piccoli accidenti delie suddette me-
daglie ; e ve ne ha pur di quelle con l’intera inscrizione
KAMllANnN ; e tu veder le potrai appresso del benemeri-
to Principe di Torremuzza, mentre al Ciel piacque , mio
dolcissimo amico ^ : e del passaggio de’ Campani in Sici-
lia ; del loro stabilimento in quell’isola; e di Entella loro
colonia son da vedere Polibio^, Diodoro e Stefano
Un’ inchesta sarebbe da far qui, cioè onde sia avvenu-
to , che di Capua , citt'a sì ricca e di tanta magnificenza ,
sino ad andar in proverbio quel suo decantato lusso, mone-
te non ci sieno in metallo nobile ; poiché quelle , che la
terra ha sinora date fuora, tutte assatto son di bronzo ; e
pur di Calvi, di Tiano, di Sessa, che in niuna fatta guisa
da paragonar erano con la Metropoli , medaglie in argento
veggiamo tutto il dì andare attorno . Per me non saprei co-
sa pensarmi; e per quanto ci ho strolagato su, nulla mi si
è offerto da dire, che soddisfaccia ;
Nam isti quidem hercle orationi Oedipo
Opus est conjettore , qui spbingi interpres fuit,
Poemi. 1.3. per usar le parole di quei servo Plautino. Nè è da far ca-
so,
(a) Steli. veter. Num. Tab. XXIX. re i! comentario del Casaubono,
1. 9. Juttnr. r. Tab. IV. 1. 2. (c) Lib. XIV. 9.
(b) Lib. I., dove portassi osserva- (d) Alla stessa voce E^rex.