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dove era l'immagine di S. Pigmento doveva essere il luogo della sua sepoltura, e
che necessariamente ivi vicino si sarebbe ritrovata qualche memoria ancora delle sepol-
ture de' santi martiri Abdon e Sennen; perciocché, come testificano Adone e Beda
e gli atti manoscritti di S. Pigmento trattando del cimiterio dì Ponziano, fu S. Pig~
menio seppellito non molto lontano dal sepolcro di detti santi. E prosegue con le
parole seguenti: ricercando dunque con straordinaria diligenza e curiosità tutti quei
sotterranei cunicoli, che si trovano vicino alle sopradette immagini, aprendo con
la zappa li sentieri chiusi e ripieni, dopo tre ore incirca di continua fatica piacque
al Signore di consolarci : perciocché dopo che per qualche spazio andammo con
il corpo per terra serpendo, ecco che all' improvviso se ci rappresentò un luogo
ampio (1). E dopo descritto il sito ed i suoi ornamenti, narra come con gran-
dissimo suo contento scorse il ricercato e bramato sepolcro de' martiri Abdon e
Sennen. Se di siffatte scoperte fossero state spesso coronate le sotterranee pe-
regrinazioni del nostro autore, egli avrebbe riconosciuto i nomi d'un grande
numero di cemeteri ; avrebbe in essi rintracciato molti insigni sepolcri nomi-
nati ne' fasti della chiesa romana , avrebbe applicato la storia ai monumenti.
Ma a lui non fu data tanta consolazione. Tranne queste sole pitture, e tranne
un frammento di epitaffio nel quale è invocata la celebre martire Basilla, ap-
punto negli ipogei, che per ragioni topografiche sembravano dover essere i de-
nominati da Ermete e da Basilla, in niun altro caso al Bosio avvenne di poter
comprovare con antichi monumenti trovati sotterra le notizie registrate ne' martiro-
logii, nelle vite de' pontefici, negli atti de' santi, negli indici de' cemeteri.
Egli adunque si vide ridotto ad attenersi ai pochi nomi, che la tradizione
o la voce popolare davano ad alquanti di que' santi luoghi ; e pel rimanente
dell' immenso campo da lui scoperto ed esplorato dovè nei documenti, che
aveva in pronto, indagare e dal loro studio topografico raccogliere quali deno-
minazioni , quale storia erano da assegnare a questa o quella regioue della
necropoli sotterranea cristiana. Neil' ardua restituzione della topografia storica dei
cemeteri romani egli procedette cauto e modesto ; molte volte non ardì far con-
getture ; le congetture sue propose sempre con molta circospezione e quasi direi
con diffidenza. E veramente dalle testimonianze, di che il Bosio potò valersi,
era pressoché impossibile ottenere indicazioni distinte e precise, quali richie-
donsi a stabilire una topografia. Imperocché il libro pontificale utilissimo per
le preziose notizie, che ci fornisce delle riparazioni e de' lavori fatti da romani
pontefici in que' luoghi venerandi, li accenna quasi sempre col solo nome della
via romana presso la quale esistevano , rare volte ne addita la distanza dalla
città, e quasi mai non c'insegna in qual relazione di sito e di vicinanza erano
(1) Roma soli. p. 126.
dove era l'immagine di S. Pigmento doveva essere il luogo della sua sepoltura, e
che necessariamente ivi vicino si sarebbe ritrovata qualche memoria ancora delle sepol-
ture de' santi martiri Abdon e Sennen; perciocché, come testificano Adone e Beda
e gli atti manoscritti di S. Pigmento trattando del cimiterio dì Ponziano, fu S. Pig~
menio seppellito non molto lontano dal sepolcro di detti santi. E prosegue con le
parole seguenti: ricercando dunque con straordinaria diligenza e curiosità tutti quei
sotterranei cunicoli, che si trovano vicino alle sopradette immagini, aprendo con
la zappa li sentieri chiusi e ripieni, dopo tre ore incirca di continua fatica piacque
al Signore di consolarci : perciocché dopo che per qualche spazio andammo con
il corpo per terra serpendo, ecco che all' improvviso se ci rappresentò un luogo
ampio (1). E dopo descritto il sito ed i suoi ornamenti, narra come con gran-
dissimo suo contento scorse il ricercato e bramato sepolcro de' martiri Abdon e
Sennen. Se di siffatte scoperte fossero state spesso coronate le sotterranee pe-
regrinazioni del nostro autore, egli avrebbe riconosciuto i nomi d'un grande
numero di cemeteri ; avrebbe in essi rintracciato molti insigni sepolcri nomi-
nati ne' fasti della chiesa romana , avrebbe applicato la storia ai monumenti.
Ma a lui non fu data tanta consolazione. Tranne queste sole pitture, e tranne
un frammento di epitaffio nel quale è invocata la celebre martire Basilla, ap-
punto negli ipogei, che per ragioni topografiche sembravano dover essere i de-
nominati da Ermete e da Basilla, in niun altro caso al Bosio avvenne di poter
comprovare con antichi monumenti trovati sotterra le notizie registrate ne' martiro-
logii, nelle vite de' pontefici, negli atti de' santi, negli indici de' cemeteri.
Egli adunque si vide ridotto ad attenersi ai pochi nomi, che la tradizione
o la voce popolare davano ad alquanti di que' santi luoghi ; e pel rimanente
dell' immenso campo da lui scoperto ed esplorato dovè nei documenti, che
aveva in pronto, indagare e dal loro studio topografico raccogliere quali deno-
minazioni , quale storia erano da assegnare a questa o quella regioue della
necropoli sotterranea cristiana. Neil' ardua restituzione della topografia storica dei
cemeteri romani egli procedette cauto e modesto ; molte volte non ardì far con-
getture ; le congetture sue propose sempre con molta circospezione e quasi direi
con diffidenza. E veramente dalle testimonianze, di che il Bosio potò valersi,
era pressoché impossibile ottenere indicazioni distinte e precise, quali richie-
donsi a stabilire una topografia. Imperocché il libro pontificale utilissimo per
le preziose notizie, che ci fornisce delle riparazioni e de' lavori fatti da romani
pontefici in que' luoghi venerandi, li accenna quasi sempre col solo nome della
via romana presso la quale esistevano , rare volte ne addita la distanza dalla
città, e quasi mai non c'insegna in qual relazione di sito e di vicinanza erano
(1) Roma soli. p. 126.