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•= 306 —

LIBRO TERZO

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LLE CRIPTE DF LUCINA



CAPO I.

Le cripte di Lucina sono dentro l'area
a" un grande monumento sepolcrale dell' Appia.

Di

'ichiarato in ogni sua parte il sepolcro di s. Cornelio, viene che io descriva
ed esamini tutto l'ipogeo, dentro il quale sta quel sepolcro. Così vedremo se è
vero, che l'ipogeo fu in origine indipendente dal cemetero di Callisto, spettante
però a quella Lucina medesima, nelle cui terre fu scavato il grande cemetero
callistiano: e lo studio cronologico dei monumenti ci guiderà a conoscere , se le
origini dell'ipogeo di Lucina sono de'tempi di s. Cornelio e della giuniore matrona
di questo nome, ovvero salgono a maggiore antichità.

Che la cripta di s. Cornelio sia un cristiano ipogeo da principio disgiunto
dal grande cemetero di Callisto, è un fatto irrepugnabile. Del quale non impren-
derò ad annoverare e dichiarare le prove; poiché sono esse abbastanza svolte dal
mio fratello nell'analisi del sotterraneo (vedi in fine del volume p. 69-71). Del
rimanente chi ponendo mente alla testimonianza del libro pontificale sulla sepol-
tura di s. Cornelio juxta coemeterium Callisti, in pari tempo osserva che il sot-
terraneo, ove giacque s. Cornelio, chiaramente è nato da una scala sua propria,
e che tutte le vie del cemetero di Callisto fino ad oggi sterrate e tendenti verso
la sotterranea regione, di che parlo, nel piano principale muoiono a contatto di
essa e non le penetrano dentro, tosto s'avvedrà della fedelissima veracità di quella
testimonianza e riconoscerà, che l'ipogeo di Lucina già esisteva, quando le vie del
cemetero di Callisto giunsero a contatto con esso. La pianta dell'ipogeo di Lucina
delineata a parte nella tavola XXXII-XXXIII ivi è anche ricostruita dentro i suoi
limiti primitivi e nelle sue forme originarie. L'analisi di questa tavola (1. e. pag. 75)
geometricamente dimostra, che quell' ipogeo da principio fu rinchiuso dentro
un'area quadrilunga di cento piedi in fronte e cento ottanta in agro. Precisamente
nel mezzo di questa fronte sorge sull'Appia un grande rudere monumentale, la
cui area fu occupata sotterra dal sepolcreto cristiano. Il magnifico rudere, che è
solido nucleo d'una grandiosa mole quadrangolare, domina la cripta di s. Cornelio;
il cui umile e venerato sepolcro giace sotterrra all'ombra di quel superbo avanzo
della romana grandezza (tav. I, II, XXXII, XXXIV). E il sacro ipogeo non solo è geo-
metricamente disposto in ordine all'area di quel monumento, ma con alcune delle
sue ramificazioni lo abbraccia, e colla via P arditamente passa sotto le crepidini
della sua base, e nella scala Q ha un adito posto al fianco medesimo di quella
mole, e dentro una stanza d'opera reticolata da quella mole dipendente. È chiaro
adunque, che di quel monumento e della sua area i fedeli disposero liberamente.

Per meglio intendere questo punto importantissimo esaminiamo gli altri edifizi
e sepolcri, che sorgono ai lati del rudere, di che ragiono ; e vediamo in quale
rapporto con essi sono le vie diramantisi dal cristiano ipogeo. Alla destra del
 
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