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Berlino. Ma non mancheranno archeologi spagnuoli e portoghesi, che alle sacre
memorie della loro patria i loro sludii dedicheranno. Poco dirò della Francia :
le società archeologiche, che ivi in ogni provincia fioriscono, i congressi archeo-
logici istituiti e promossi dal eh. sig. Barone de Caumont fanno di quella na-
zione un semenzajo di cultori delle antichità e di editori de' suoi monumenti.
I quali però nel massimo numero sono di assai tarda età ; che a noi usi alle
memorie de' primi secoli sembra quasi moderna. Perciò nominerò soltanto il
Gochet, dal quale tuttodì abbiamo notizie sui sepolcri gallo-romani della Norman-
dia; il de Boissieu , da cui avemmo il magnifico volume delle iscrizioni cristiane
e profane di Lione; l'Allmer, che quelle ha raccolto della vicina Vienna con i sar-
cofagi ed altre opere d'arte ; il Dassy, che illustra i primitivi monumenti cristiani
della sua Marsiglia. Nulla dico del Le Blant, che sì bel nome ha conquistato nella
sacra archeologia, e le cristiane iscrizioni delle Gallie ci dà geograficamente disposte.
Ma non ommetterò di far ricordo del eh. abate Martigny discepolo e successore del
Greppo, de' cui studii posso promettere, senza tema d'esser smentito , che largo
frutto ne coglieranno i cultori della scienza antiquaria cristiana. In Inghilterra ap-
pena rari segni appajono del cristianesimo de' primi quattro o cinque secoli ; pure
qualche traccia siffatta ivi esiste, e spero che tra gli archeologi inglesi alcuno si
porrà ad ormarla. Neil' Irlanda si vuole sieno monumenti ed iscrizioni celtiche del
secolo VI e commemoranti i compagni medesimi di S. Patricio. Taccio della Sco-
zia, come della Russia e d'altre regioni, nelle quali il cristianesimo penetrò dopo
l'età, di che io ragiono. Similmente nel Belgio e nella Germania quasi soltanto in
vicinanza del Reno appajono sacre memorie di quell' età ; le quali hanno i loro edi-
tori, lo Steiner, il Florencourt, il Braunn professore di Bonna, ed altri, come è
degno di quella dotta nazione. E poiché del Belgio e della Germania io parlo , ri-
corderò il P. Vittore de Buck socio Bollandista, che negli Acta sanctorum le storiche
memorie de' primi secoli sagacemente dichiara coli' ajuto dell' archeologia ; ed il
eh. prof. Piper di Berlino, che un museo di cristiana antichità ha fondato
in quel centro de' classici studii della profana. Nelle due Rezie oggi divise tra
la Svizzera, la Baviera e l'Austria, e nelle Pannonie, nelle Dacie, nel Norico,
oggi in gran parte racchiuse dentro i confini dell' impero austriaco, non man-
cano, benché siano rari, cristiani monumenti dell' età primitiva. Nominerò sol-
tanto, perchè di recente scoperti o richiamati ad esame, il sarcofago di Erodiana
nel museo di Klagenfurth, le preziose lamine di bronzo votive al martire Crispino
scoperte in Pettau, le iscrizioni cristiane, forse tuttora inedite, trovate nell'antica
Sabaria. È a desiderare, che i dotti compilatori delle Notizie dell' imp. reale
centrale commissione per la ricerca e la conservazione dei monumenti, i quali ogni
mese divulgano in Vienna tante ricchezze dell' arte cristiana del medio evo, ai
monumenti primitivi volgano le loro erudite e diligenti ricerche. La Dalmazia,

li
 
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