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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 1) — Neapel, 1757 [Cicognara, 2645-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3711#0046
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54

TAVOLA VII.

Alcmena (8) in una così fatta moffa (9) , che n' efpri-
me con vivezza tutto lo fpavento . Da una parte è di-
pinto Giove affilò in trono (io) col flagello (") alla de-
ftra , quafi in atto di fcacciare i ferpenti ; e con lo
Scettro (") alla finiftra . Dall'altra parte Anflitruone tien
fra le braccia (13) Ificlo (h) intimorito . Se quella pittu-
ra fi confronti con quella di Zeufi descrittaci da Pli-
nio (15) ; la gran fomiglianza, che fi fcorge tra effe (l(5),

può

9. ficrive : Giunone mandò due dragoni ad ammaz-
zare il piccolo Ercole j ma quelli ftringendo uno con
una mano, e V altro coli' altra gli fuffbcò . Per que-
lla azione gli Argivi al bambino , che prima chia-
mavafi Alceo , difièro ( ffpooOJa , ori Jj "Hpav ìo")($
*}£@J) Ercole, perchè ebbe gloria per cagion di Giu-
none . Ma Ferecide antichijjìmo Ifìorico preffo Apollo-
doro 'vuol, che Anfitritone cacciaffe nella culla i ferpen-
ti per riconofeere fuo figlio .

(8) Nacquero da Per fico , ed Andromeda tra gli
altri tre figli Alceo , Elettrione , e Stendo : da Al-
ceo , ed lpponome nacquero Anfitruone , e fua forel-
la Anajfcne : di quefta , e di Elettrione fuo Zio fu
figlia Alcmena , la quale fu moglie di Anfitruone
fuo cugino . 'Di Stcnelo , e di Nicippe fu figlio Eu-
ri/ho , che fu poi Re di Micene , e a cui per de fi ino
dovette Ercole effer fottopofto per dodici anni, e com-
pire altrettante fatiche da quello impoflegli . Apollo-
doro Bibl. lib. II. Plutarco in Thef. e lo Scoliafte
di Pindaro Ol. VII. ^.ferhono, che Alcmena fojfe
figlia di Elettrione , e di Lifidice figlia di Pelope,
la quale da 'Diodoro IV. 9. e chiamata Euridice.

(9) Filoftrato nella Imm. V. la dipinge quafi come
ì fi vede : àm>;vmtoQ , ^ fiovo^fruv , àvxTtoàlffZGOt

tifi sv'/7/$ , ùrduTU tyj y.ópt.r/ , rij yjico-s ixxstéuracra.
'Pindaro P. IV. 30J. chiama Alcmena sXtx.ofi}J<pzpc-j :
E Stazio Thebaid. VI. 288. dice , che portava per
ornamento tre lune :

. . . Tergcmina crinem circumdata luna :
forfè in memoria della triplicata notte nel concepi-
mento di Ercole . Nella no/Ira pittura è tutta la te-
fla di Alcmena cosi guafia , che appena fi diftinguono
i contorni .

(io) Il trono qui dipinto è tale , qual fi ravvifa
nelle medaglie , e ne' baffi-rilievi .

(n) Cosi rapprefentavanfi gli 'Dei Avcrrunci .
La Chaufe To. I. Sez. I. Tav. XXXIII.

(12) Non è già lungo a moda di afta , e diritto
a piombo , come ne' monumenti più antichi fi vede ;
ma corto , e come in altri monumenti fi offerva . Si
•vegga Feizio Antiq. Homer. lib. II. e. ^. §. 4. Lo
feettro e talmente proprio di Giove , che , invocan-
dofi nel farfi la pace particolarmente Giove , fi tenea
in mano da chi giurava , lo feettro quafi un' imma-
gine di quel Nume . Servio ad Aen. XII. zo6.

(13) Ificlo f vegliando col vagito i funi genitori fu
accolto tra le braccia del padre : circoftanza rappor-
tata da Servio.

qu

C14) Ave a giurato Alcmena di non effer moglie , fé
non di colui , che vendicava la morte de'fuoi fratelli
uccìfi da' figli di Pterela Re de' Teleboi. Anfitruone
per ottenerla intraprefe la guerra contro di quejli, efog-
giogolli . Fra qucjìo mentre Giove trasformatoli in An-
fitruone , giacque con Alcmena . In fatti tutti conven-
gono , che Giove fu il primo a goder fi Alcmena ; e fic-
carne Apollodoro nel cit. luogo chiama E 'cole più gran-
de di una notte d'ificlo , cosi Teocrito ld. XXXI. 2.
chiama Ificlo nixtì vsurspov di Ercole . Il folo Plauto
finge il contrario , feri vendo cosi nel Prologo dell'An-
fitruone v. 121.) e 122.

Is ( Amphìtruo ) priufquam hinc abiit in exercituirt

Gravidam Alcumenam uxorem fecit fuam .
E lo fteffo ripete Adir. V. Se. 2. v. 1346. e 47. Abbiamo
già avvertito , che fi oppone quejlo Poeta anche al
comun fentintento , nel fupporre , che Ercole appena
nato ftrozzaffe ì ferpenti. Ma fìccome Plauto in quel
dramma fi allontana dalle ricevute tradizioni nello
efporre la favola -, così fi diparte ancora dal verifimile,
e dalle Jevere leggi drammatiche : poiché , dove l'azion
della favola non può eccedere due foli giorni , egli
finge al contrario che in un trinozio Ercole fi generò,
nacque , e crebbe .a fegno da potere ftrangolar le fer-
pi ; per le quali cofe più e più mefi vi fi richiedono.
Oltracciò mcfcola egli il fiocco comico col coturno
della tragedia -, intitolando il fuo dramma Tragi-Co-
media : nome da lui foggiato per notar , che gli at-
tori non fono perfine ordinarie , come ufo è della Co-
media ; ma il fiommo Giove, /'/ 'Dio Mercurio , il prin-
cipe Anfitruone , e l' eroina Alcmena . E vero, che
in quejla parte 'Plauto imitò forfè il Poeta Rintone
Tarcntino , il quale fu il primo ad inventar l'Ila-
ro-tragedia , nome da lui dato a quelle favole ( che
fiuron poi chiamate Rintoniche ) nelle quali mefcolò
il tragico argomento colle facezie comiche . Or facen-
do menzione Ateneo di una favola di Rintone detta
Anfitruone ; verifimile cofa è , che da quefta ritraeffe
Plauto la fua Tragi-comcdia . Ma non fappiam poi ,
fé Rintone aveffe affaftellati tanti inverifìmili avve-
nimenti . E ad ogni modo dovrà fempre aver più pefo
l'autorità di chi fi attiene al fentimento comune , che
di chi finge a capriccio per incontrare il ridicolo .

(lf) XXXV. 9. Magnificus eli; Jupiter ejus in
throno , adftantibus diis ; & Hercules infans draco-
nes ftrangulans , Alcmena matre coram pavente, &
Amphitryone.

(io) La mancanza degli altri 'Dei nella noftra

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