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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 5): Busti — Neapel, 1767 [Cicognara, 2645-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3709#0012
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PREFAZIONE.

IX

ariete ^IX) , su cui egli poja i piedi -, e la menfula,
o tripode col cono, o fimil cofa, che fia (12K Particola-
re ancora e il fornice, o volta colla Donna , e col Ragaz-
zo giacenti , che non in tutte le altre fi vedono ^.
Tom.I. Bron. d li Idria,

fisi/ : perchè racchiudeva le immagini di molti dei
celle ftatue di Marte , e di Venere : e per conciliar
con Dione Plinio , che dice XXXVI. 15. ejfere fiato
da Agrippa, fatto il Panteon a Giove Vendicatore,
■pub dirfi , che il Jìmulacro di Marte avejfe anche le
infegne di Giove. E affinchè non fi creda ejfere fiata
V invenzione delle figure Pantee di orìgine Romana :
( lafciando fiare V antica fiatua di Diana Efefi-
na , di cui fi veda il Menetreo To. VII. A. G.)
Luciano de dea Syria $.32. così deficrive V antichi fi-
fimo Jìmulacro di quella dea in jferapoli : >7 Ss ìl'pv
cuonéoni rot 7to?ivsiSsx [xop^yjv sxQavisi . K.ca" ràjxèv
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Hai A'pTs'[/.iSog , mi ì>\s[j.s'aiog , y.xì Moipsuv : prefen-
ta a chi confiderà quefta fìatua di Giunone un afpet-
to di varie fembianze : poiché in generale, per dir
cobi , è Giunone ; ha però qualche cofa anche di
Minerva , e di Venere , e della Luna , e di Rea , e
di Liana, e di Nemefi, e delle Parche . Ecco dun-
que nella dea Siria un idolo panteo della più rimata
antichità , e non fiolamente di un pubblico culto , ma
vefio dopo univerfiale ; emendo quefta dea fiata venerata
ftefifo quafi tutte le Razioni . Vedremo dopo , quanto
antica , e quanto univerfiale ancora fcfiè la confidera-
zione di un Tutto, che rapprefentaffe la Natura, di
cui le diverfie deità del gentilesimo altro non erano ,
che le parti , 0 le potenze , e gli effetti diverfi . In-
tanto bafterà quefio per provare col fatto l' infuffiften-
iza dell' opinione di /òpra accennata , che fa troppo
nuova ' V introduzione di sì fatte figure . Ne fi fil-
erebbe ancora trovar ragione per opporfi a chi creden-
do vera, ed antica la fiatua della dea Siria del Con-
te dell' Angui llara, ( come la crede il Bellori, quan-
tunque per altro pofia in dubbio dal Gronovio ) valef-
fe fofienere , che tutte le Mani Pantee altro non fieno,
che la delira mano della dea Siria (di cui è noto da
Apuleio il credito prejfo il volgo , e le cure degl' in-
fermi , che fé le attribuivano ') 0 con tutti , 0 con
parte de' fuoi fimboli , e coli' accompagnamento alle
volte di qualche altro Nume . Ma noi, che ci abbiam
fropqfto , fin dal principio di quefta Opera, di nulla
decidere , pel pericolo appunto , a cui fono efpofti i fi-
fiemi particolarmente in quefte cofe , che dipendono
fempre dal fatto ; ci contentiamo di proporre dubbii,
«ve occorra , e di far la fioria delle opinioni degli altri.
(il) Sì vede la tefta di Ariete nella Mano
del Tommafini , che la crede rapprefentare 0 lo fiefi-
fo Giove Ammone , 0 un fegno di facr irido . Il no-
Jlro Vecchio, che tiene i piedi su quefta tefta , ren-
de più verìfimile il crederla una vittima , che un
Nume. Si vede anche nella Mano del P. Buonanni ,
la tefta di Ariete ( da lui parimente riferita ad
Ammone ) fituata non già nella palma , come nella
uoftra , e in qutlla del Tommafini , ma sulle ultime

due dita piegate,

(12) Nella Mano del Caufeo fi vede chiaramente
una menfula per fioftenere il bufìo di Serapide . Nel-
la Mano del Tommafini può ejfere una menfa fiera,
e può ejfere anche un Tripode , come infatti egli lo
crede , e lo fuppone un fimbolo appartenente ad Apol-
lo , e che ha rapporto anche ad Efculapio . Se nel no-

firo bronzo è un tripode , come fembrò ad alcuno ,
quella parte conica , che gli fi vede fopra ; -può
efprìmeme il coyerchio, 0 la cortina. Ad altri par-
ve di riconofeervi la Cìbele Frigia rapprefentata da-
un fofifo deferitto da Livio, Arnobio , ed altri . Que-
fio tripode , 0 menfula manca in tutte le altre.

(13) Si vede quefio fornice colla donna , e
col ragazzo nelle Mani del Tommafini , del Cau-
feo , e del P. Kircherio , e del Caylus. Nella pri-
ma offendavi quefta ifcrizione : Cecropius . V. C.
votum . *S". ( che egli interpetra così : Cecropius
voti Campos Votum folvit ) , crede il Tommafi-
ni rapprefentarfi la Madre , per cui fi è fatto il
voto per lo fgravamento felice , 0 per la ricuperata
fallite della Madre, 0 del parto. Nell'altra del Cm-
feo vedefì oltre alla donna , e al bambino anche

un Ibi , che egli riferifee ad Ifide : e dall' effer V Ibi
fituato nello fteffó fornice preffo alla donna , che (la-
in atto di lattare un ragazzo , potrebbe proporfi a
confiderare, fé la fteffa Ifide con Oro Jia ivi rap-
■prefentata , come in altri monumenti così s'incon-
tra . In quella del Kircherio fi vede anche nel forni-
ce una Colomba , che egli rapporta parimente ad
Ifide ; e fenza efitazione alcuna chiama Ifide la don-
na , ed Oro il ragazzo : e trafportato dalla fua fe-
condijfima fantafia , combinando il Giove , il di cui
volto fi vede nella fua Mano , colla facra figura del-
la Croce Triaca , che gli pende dal collo, e con Ifide,
ed Oro pofti al di fiotto ; conchiude rapprefentarfi con
quefla Mano il giuramento , che faceafi a Giove
Egizzio per la facra croce d'Ifide , e che un tal
giuramento dovea farfi prima dell' invocazione d'Ifide
nutrice delle cofe Mondane ; e concepì fee anche la for-
mala del giuramento con una tal ficurezza, che fiem-
bra averla letta in qualche antico rituale Egizzio.
Nel brónzo delCzylus altre alle figure nel fornice, non
ben decife per altro , fi vede sul pollice una Colom-
ba . Lei refto dal vederfi così nella noftra, come nelle
altre Mani , ove è quefta fornice , le due figure
fempre giacenti , può trarfi anche il fofpetto , che fi
accenni un apparizione in fogno del Nume , che fiom-
minìftra la medicina , 0 promette la guarigione all'
inferma: Liodoro I. 25. così fcrive: Tutta quafi la t
Terra onora Ifide grandiflimamente per la di lei vi-
fìbile potenza nella cura degl'infermi : kcctjù ydo

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