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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 5): Busti — Neapel, 1767 [Cicognara, 2645-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3709#0313
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2£ C43) ^ che tiene colla fi/ufi r a una /#££#, dal cui

efee anche un T&r/^ (44) : e fon tutte due le figure ft-

tuate fopra una &g/£ , o ara , che voglia dirli (45)*

Noto è parimente, che ad È/culaco da-Oafi il baffone
col ferpe : così , oltre a Sidonio IV. 3. Apulejo L
Met. dice Ovidio Metam. XV. 659.

Hunc modo ferpentem, baculum qui nexibus ambitj

Perfpice :
e le ragioni così dell' uno, come dell' altro 4 poffon ve*
derfi in Voffio Idol. IX. 32. e negli altri mitologi.

(43) Igìa , 0 fia la Salute , fa creduta figlia di
Efculapio , e di Epione ( Sui da in Bini'or/], e Pau-
fania IL 2 9. ), 0 di Lampezie figlia del Sole : fi veda
P anfani a VII. 23. e Macrobio Sat. I. 16. che fpiegano
tinche le ragioni fifiche dì quefta finzione . Del re/lo
quafi fiempre fi vede nell' ìfcrizioni unita ad Efculapio:
così nel Gudio XLVI.n. 2. a 9. e nel Gmtero, p. 67.
a 70. nel Muratori p. 18. a 20. e negli altri .E\ no-
tabile quel che fi legge in una ificrizione , riportata da
Griderò XXI. 1. e che fi conferva nella, cafia de' Si-
gnori Mazza in Pofilìpo : T. Plavius . Antipater .
Afclepium ■ Et . Bjgiara . lovi . Fiazzo ( così nel
marmo ) Votum . Per quel che riguarda il cognome
di Fiazzo dato a Giove, può vederfi quel che ne ac~
cenna il nqftro Canonico Mazzocchi in Tab. EracL
p. 528. e Spicil. Bib. To. I. p. 18. che lo crede det-
to dall' Ebreo 1# '3 Plii-az , quafi Bocca-forte , per
efprimere la potenza di Dio , che fa tutto Colia fola
parola . Del refto non è nuovo il dedicarfi le fatue, 0
le immagini di un dio minore, e, per dir così, fabal-
terno , ad un dio maggiore ; trovandofi anche dedicati
a Venere Cupidines, e ad Ifide Signum Harpocratis,
e alla Fortuna fignum Aequitatis , e fignum Apol-
iinis, come nota Cupero'H.a.xp. p. 123. e a Bacco Signum
Sileni, & Satyri {Gruferò p. LXVI.6. ), e allo Jleffo
Efculapio Signum Somni aereum (Gruferò p.LXX. 8.):
ed ufuale ancora , e frequente era il porfi delle tavo-
lette 0 di metallo , 0 di marmo per voto a qualche
dio » da cui fi era ottenuta la grazia » colla fua im*

magi hi ; e belli/fimo tra gli altri è quello preffo Mu~
ratori p. XX, 4. in cui fi vede Efculapio in figura
di ferpente colla fola tejla umana , ed Igia, che gli
porge una tazza,, ed ha quefta ificrizione ASKAHITJfll
2S2THPI KAi ÌTEIA rN.TAOTIOS OlAOttrMOS
ANE0HKEN , Ad Efculapio Confervatore , e ad
Igia Gneo Gabio Filonimo dedicò : fi vede una li-
mile tavoletta preffo Fabretti Infc. p. 471. che egli
riferifee ad Ifide , e Serapide .

(44) Quanto proprio , altrettanto particolare è il
vederfi il Serpe , che efee dalla tazza , che tiene in
mano Igia ; e perciò pregevole inolio fi rende quefim
laminetta ■. Del refìo può vederfi il Buonarroti Medagh
p. 82. e'I Maffei Gemm. Ant. To. IL p. nò. falla
tazza della Salute . Chiamavafi quefta tazza fiera
alla Salute fpecialmente [/.sravinrpig : fi veda Polluce-
VI. 100. e ivi i Cementatori ; e Cafaubono ad Jttenea
XI. 11. In Omero II. £, 528. fi fa, menzione della taz-
za della liberta ko^tì^cc .è?isóQspov : fi veda ivi Eifla*
zio p. 660. Si volle qui avvertire , che nel Salma
CXV. 4. fi nomina Calix Salutaris;e nell'Ebreo fi legge
Calix Salutum > tradotto rfaXXX. noT/ìpiov our/ig/ou:
la Chiefa ha adattato quefte parole del Salmo al Ca<*
lice Sacramentale. Or gli antichi artefici Crijìiani nel
méttere in mano a S. Giovanni Evangelijla quello ca~
lice , hanno repprefentato appunto un calice , da cui
fpunta un ferpe, forfè per così fpiegar e il CalicemSa-<
lutum , 0 Salutane del Salmo : poiché, lafciandofiare,
fé gli antichi Crijìiani fi fieno ferviti de'Jimboli de"
gentili , è certo , che il ferpente di bronzo , eretto da
M.osè nel deferto per fanar coloro , che lo riguardava-
no , era un Jìmbolo , ed una profezia di Gesù Grifo
fpiegata da lui fteffo preffo S- Giovanni appunto e. 3,»
v. 14- come offerva il Buonarroti ne' Vetri p. 13.
(45) Si veda V Jjmaud de JDiis Ilagsdpotg.

Tom.!. Bron.

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