280 ALCUNE OSSERVAZIONI,
zo fono a bafforilievo (6^.
Tav. XXIX. XXX. Teftata • Anche queflo altro Leone
è a bafforilievo, e bea lavorato (Ó4);
Tav. XXXI. XXXII. Teftata , Bene , e gentilmente
efpreflò è quefto Bue ^ Ifeaco eli bronzo (óó).
Tav. XXXIII. XXXIV. Teftata . Particolare ancora , e
di buoniffimo lavoro è quefto Corvo (6y) di bronzo (ó8^
{63) Furono trovati nelle fcavazioni dì Portici.
(64) Fu anche trovato in Portici ; e facea , come
■ancora i precedenti , parte dì altro monumento , su
cui eran faldati . Si avvertì qui quel che dice Ora-
pollo I. 19. che gli Egizzii metteano avanti le chiu-
fure de' luoghi facri sì fatte immagini di Leoni per
cuftodi : to7§ xÀs/tìpoig tSu ispow ?Jonag , èg QuAcc~
•Ktxg,, TPapsiÀYjCpixai.
(65) Fu trovato nella Civita l'anno 1765.
(66) Si vede quejlo Bue Egizzio nella flefpi ma-
mera dipinto nel finale della Tav. XXX. To.llX Pitt.
fi vedano ivi le OfFervaz. p. 330".
(67) Fu trovato in Portici.
(68) E" noto , che il Corvo era facro ad Apollo
( Ovidio Met. II. 544. Fulgenzio Myth. I. 12. e ill-
irico D. I. 4. e ivi i Comentatori , e Cupero Harp.
p. 70. e fegg. ) . Offerva Salmafio Ex. Plin. p. 858.
ton Fofidìppo preffo Ateneo X. 3. p, 414. che gli an*
fichi nelle ojlerie temano delle Cornacchie , ad una
delle quali è paragonato dal poeta il para/ito Firoma-
co. E Cafaubono ad Ateneo Vili. 15. dice, che wpa-
visai , e HOgavt'cficiTCC , fplegati ivi da Ateneo p. 360.
per quei , che mendicavano per la Cornacchia , e per
le canzoni , che nel mendicare cantavano in tale occa-
fione , fi hanno da intendere di quei cantabanchi,
che andavano girando per le fi rade con una Cornac-
chia avvezza a proferir parole, e cbiedeano per quel-
la , cantando una canzone graziojijfima , riferita dallo
fieffo Ateneo p. 359. in cui alludendo/i alla favola.
di Coronide , amata da Apollo , e dallo fleffo uccifco-
per gelofia , e mutata in cornacchia fi efori ano le
buone genti, e le ragazze a dar qualche cofa alla
Cornacchia. Si veda anche lo Staveren a Fulgenzio
Narr. Fab. II. 7. e 8. dove tra l'altro avverte, che
la Cornacchia era il fimbalo dell' amor conjugale,
INDICE
zo fono a bafforilievo (6^.
Tav. XXIX. XXX. Teftata • Anche queflo altro Leone
è a bafforilievo, e bea lavorato (Ó4);
Tav. XXXI. XXXII. Teftata , Bene , e gentilmente
efpreflò è quefto Bue ^ Ifeaco eli bronzo (óó).
Tav. XXXIII. XXXIV. Teftata . Particolare ancora , e
di buoniffimo lavoro è quefto Corvo (6y) di bronzo (ó8^
{63) Furono trovati nelle fcavazioni dì Portici.
(64) Fu anche trovato in Portici ; e facea , come
■ancora i precedenti , parte dì altro monumento , su
cui eran faldati . Si avvertì qui quel che dice Ora-
pollo I. 19. che gli Egizzii metteano avanti le chiu-
fure de' luoghi facri sì fatte immagini di Leoni per
cuftodi : to7§ xÀs/tìpoig tSu ispow ?Jonag , èg QuAcc~
•Ktxg,, TPapsiÀYjCpixai.
(65) Fu trovato nella Civita l'anno 1765.
(66) Si vede quejlo Bue Egizzio nella flefpi ma-
mera dipinto nel finale della Tav. XXX. To.llX Pitt.
fi vedano ivi le OfFervaz. p. 330".
(67) Fu trovato in Portici.
(68) E" noto , che il Corvo era facro ad Apollo
( Ovidio Met. II. 544. Fulgenzio Myth. I. 12. e ill-
irico D. I. 4. e ivi i Comentatori , e Cupero Harp.
p. 70. e fegg. ) . Offerva Salmafio Ex. Plin. p. 858.
ton Fofidìppo preffo Ateneo X. 3. p, 414. che gli an*
fichi nelle ojlerie temano delle Cornacchie , ad una
delle quali è paragonato dal poeta il para/ito Firoma-
co. E Cafaubono ad Ateneo Vili. 15. dice, che wpa-
visai , e HOgavt'cficiTCC , fplegati ivi da Ateneo p. 360.
per quei , che mendicavano per la Cornacchia , e per
le canzoni , che nel mendicare cantavano in tale occa-
fione , fi hanno da intendere di quei cantabanchi,
che andavano girando per le fi rade con una Cornac-
chia avvezza a proferir parole, e cbiedeano per quel-
la , cantando una canzone graziojijfima , riferita dallo
fieffo Ateneo p. 359. in cui alludendo/i alla favola.
di Coronide , amata da Apollo , e dallo fleffo uccifco-
per gelofia , e mutata in cornacchia fi efori ano le
buone genti, e le ragazze a dar qualche cofa alla
Cornacchia. Si veda anche lo Staveren a Fulgenzio
Narr. Fab. II. 7. e 8. dove tra l'altro avverte, che
la Cornacchia era il fimbalo dell' amor conjugale,
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