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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 7) — Neapel, 1779 [Cicognara, 2645-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9170#0102
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86 TAVOLA XIX.

ha finalmente i talari alati , ftretti con nafirì rojfì \

e vi-

Omero ( tì« VI. 289. e XXIII. 743. <? altrove ) fon ib. p. 167. ) , ( Arduino 1. c. p. 435. ),
ffoZvdciiSfaoi induftrìofi , esercitavano anche la che dee dirfi anch' effa di origine Fenicia pel nome
pefca . Sidone, la più antica , e la più famofa Città fiejfo dì Samo, che vuol dire un luogo alto ( Strabo-
della Fenicia, era così detta fifa//5 abbondanza de'pe- ne X. p. 457. ) in lingua Fenicia ( Bochart G,S. p.
ici 4 come dice Giuftino ( XVIII. 3. ) , nani pifcem $77- )', ed è notabile, che il Mercurio , che fi vede
Phoenices Jìdon vocant ( Ji veda anche Bochart G. S. in quella medaglia, ha la boria in mano ; e da Plu-
IV. 35. ) . De' lirii, Fenicii anch'ejjì , che contcn- tarco (Quaefì. Gr. p. 303. ) fi ha, che in Samo era
deano di antichità , e di ricchezza coi Sidonii , fi fpecialmente venerato Mercurio ^a^cV/yc dator di
legge nella Scrittura ( Eidr. II. 13. v. 16.) che por- grazie , nella di cui fejla era lecito ad ognuno di ru-
tavano i pelei a Gerujalemme : Tyrii quoque habi- bare. In Samotracia poi fi vede fimpre più chiaro il
tabant in ea , inferentes pifees , & omnia venalia. culto di Mercurio prejfo i Fenici , per gli mìficri Sa-
I Rodii ( coloni anch'ej/ì de' Fenici, e celebri egual- motracii degli dei Cabiri , proprii dei Fenici , come
mente che i Sidcnii, e i Tirii per la marina , e pel dìmofira Bochart ( G. S. p. 394. e fegg. ) ; tra i .
commercio : Conone prejfo Fazio ISL47. Bochart G. S. quali, come è noto, vi era anche Mercurio fatto il no-
1. 7. ) aveano in fommo pregio quei, che mangiavano me di Cadmillo, 0 Camillo. Anzi nella vicina ifola
pejce , e riputavano ignobili e plebei quei, che man- d'Imbro , facra ai Cabiri , era fpecialmente venerato
giovano carne ( Filano V. H. I. 28. ). E ficcome de' Mercurio Imbramo ( Stefano in tfjtfipog, ed Eufiazio
Focefi dice Giufiino ( XLIII. 3. ) : Exiguitate , ac Perieg. p. 286. ) , nel quale l'Uezio ( Dem. Ev. p.
macie terrae coa&i , fìudiofius mare quam terras 10t. ) riconosce Amram padre di Mose. Anche V ej-
exercuere, pifeando, varcando, plerumque edam la- fer Mercurio tra i Cabiri è un nuovo argomento , eh*
trocinio maris , quod iliis temporibus gloriae habe- era egli tra gli dei protettori de'naviganti, Japendofi
fcatur, vitam tolerabant: lo fiejfo può dirfi de'Fenici, dagli Scolia/li di Arifiofane , e di Apollonio , e da
che abitavano anche ejji una Jìrijcìa dì terra lungo il altri ( prejfo Meurfio Gr. Fer. in xocfisi'pia ) che gì'
mare (Stratone XVLp.756. Eufiazio a Dionifio Pe- iniziati a i mifleri Samotracii eran ficuri fpecialmen-
rieg. p. 45/5. ), e perciò obbligati ad efercitar la pe- te dalle tempefie . Notabile ancora è il culto di Mer-
ico, ti traffico , e la pirateria . E' noto poi il culto curio nelle ifole , e nelle Città marittime; come, oi-
di Mercurio prejfo% ì Fenicii , che lo difero Taaut tre a Tiro , e Rodi , e Samo , ed Imbro , e le altre
( Sanconiatone prejfo Eufebio P. E. E 14- ) : e perchè di fipra nominate, fi vede- in Creta, dove erano ce-
t ralle altre cofe , che attribuivano a Mercurio , era leh'ì le fefie in onor di Mercurio, spetti a, nel le quà-
la cujlodia delle jlrade ; perciò anche appreffo ì Feni- li i padroni fervivano a menfa ì loro fervi ( Ateneo
cii eravi il coflume di ergere un mucchio di pietre XIV. p. 639.), come in Roma faceafi ne' Saturnali .
nelle vie in onor di Mercurio , e ogni viandante j>er In Negroponte, dove era venerato Mercurio Epitala-
d/vozione gettava una pietra in quel mucchio , detto mite ( Efichi0 in è77iQot?.ct[Ai'Tyi<; ), così detto non per-
in Ebreo margetnah , e quindi il Caldaico markolis, che prefedea alle nozze , nel qual fenfo fi farebbe de-
che fignìfica egualmente il mucchio di pietre, e'I dio nominato Epitalamio, ma perchè foprintendea alla na-
Mercuno ( Seldeno de D. S. II. 15. e'I noflro Maz- vigazione , dall'ordine de' remiganti. detti Talam'ti,
socchi Spici!. To I. p. 213. ). uejferjì poi a Mer- come offerva Begero ( Spicil. p. 35. ) : In Corinto
curio data U Cujlodia delle Jlrade era in confeguenza {Vailìant N. Col. P. I. p. 180. Jc*Ar~t. 1. ~. c.
della fua incumbenza principale della protezione del E in Adrianopoli ( Arduino p. 1 o. ), nel mezzo dello
commercio; onde il nome di Markolis, 0 Markole po- fretto del Bosforo Tracio (Polibio lib IV. ), in Ami-
tè ancora 'ejjergli fiato dato direttamente , come a dio fo (Begero Th. Br. To. I. p. 651.), in Eraclea di
del commercio, e del furto; formandofi da 'bT\ racal , Ponto ( Begero le), in Patrajfo ( Arduino p.
che vuol dir mercantare , ingannare , fottrarre na- 385. ) , in Squillace (Arduino p. 460. ), in Tana-
feoftamente , la parola Sin» marcol, onde rten» mar- gra ( Paufania IX. 20. ) , in Ce faiù ( Parata Tab.
coiet , la mercatura ( in Ezechiele 28. 16. ) ; e 85. ), e, per lafciav tante altre ( nella Tracia, nel-
V ino-anno ( nel Levit. 19. 16.) .come ojferva il Voffio la Spagna, nella Brettagna , e altrove , come va di-

?J6psc id faùw cf(pSTSpi%£O-0ai ( Diodoro V.75.) glie fi' vede Mercurio feduto fopra un granchio marino
l'avere inventate le mifure>e i peli, e i lucri del- (ParutaTàb.lX.) , fpiegato dall'Aver camp per i'ac-
la negoziazione , e la maniera di appropriarli oc- cortezza nella mercatura, e dall'Arduino (l.c. p. 24)
eultamente le robe altrui. Confermafi poi il culto di generalmente pe'luoghi marittimi; benché fecondo Ma-
Mercurio prejfo ì Fenicii , dal vederli coflantemente nilio ( IV. 85. e legg. ) ejfendo il granchio il proprio
nelle loro Colonie. Così vedefi Mercurio nelle medaglie ajeendente de' Negozianti per terra, e per mare, forn-
ài Tiro ( Vaillant Num. Col. P. II. p. 234. e 247.), Ira con molta ragione dato a Mercurio , che prefedea
di Rodi ( Thef. Br. To. I. p. 415. ), di Gèrtine in alla mercatura marittima , e terrefire ; per la qual
Creta ( Arduino N. P. & V. p. 185. ) , di Lepti ragione ancora fi -cede nelle medaglie Etrujce Mer-
( Vaillant N. Col. P. I. p. 92.), d'ione ( Vaillant curio colla nave ( Gori Muf. Etr, p. 425. } ; come^

altresì
 
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